Quando l’Inter a Pasqua era felice

Posted By on Apr 6, 2015 | 0 comments


di Michele D’Alessio

 

C’era una volta l’Inter felice il giorno di Pasqua. Successe nel 2004, quando a causa dell’impegno nei quarti di finale della vecchia Coppa Uefa, l’Inter dovette posticipare la partita proprio nel giorno delle uova e delle colombe.

Ad affrontare l’Inter fu il Perugia allenato da Serse Cosmi, che nonostante una buona rosa con gente come Ravanelli, Hubner, Manfredini, Ze Maria, non riuscì ad evitare la retrocessione in serie B. La compagine milanese era invece allenata da Alberto Zaccheroni, subentrato in autunno al posto di Cuper sulla panchina interista. L’Inter rincorreva un quarto posto che all’epoca valeva la qualificazione in Champions League, e Perugia era una tappa fondamentale.

Allo stadio Renato Curi ci furono novanta minuti intensi, e ne venne fuori una partita altamente spettacolare. Il Perugia iniziò forte con due pali, prima del nigeriano Obodo, e poi del brasiliano Fabiano, una delle tante meteore passate per i campi della nostra serie A. L’Inter al primo affondo andò a segno, con uno dei gol più belli della carriera di Adriano. Partito dalla metà campo, saltò tre avversari prima di superare Kalac con un morbido pallonetto. Prima del riposo il Perugia insistette e costrinse Toldo ad un paio di miracoli. Nella ripresa successe di tutto. Due furono le reti dei padroni di casa, la prima messa a segno dall’attuale tecnico del Sassuolo, Eusebio di Francesco. La seconda portò la firma di Darione Hubner, uno dei più prolifici bomber degli anni novanta e duemila, ma che non ebbe mai la fortuna di vestire maglie importanti. Anche lì segnò di rapina, marchio di fabbrica dell’attaccante triestino. Quando la partita sembrava incanalata verso un successo perugino, nella città capitale del cioccolato, ci fu la grande sorpresa. Negli ultimi quattro minuti l’Inter, quel giorno in maglia giallo ocra, ribaltò il risultato. Adriano raccolse di spalle una rimessa laterale di Gamarra, si girò e per poco non buttò giù la porta. Due minuti più tardi, con un Perugia eccessivamente sbilanciato in avanti, fu Martins a scattare sul filo del fuorigioco e superare Kalac mettendo in rete. Tre punti d’oro che contribuirono alla qualificazione in Champions League ottenuta poi all’ultima giornata, ma che non salvarono la panchina di Zaccheroni. Al suo posto subentrò, per il suo primo ciclo nerazzurro, Roberto Mancini.

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