di Michele D’Alessio
Tra una capriola e qualche lacrima, il personaggio della trentacinquesima di campionato è indubbiamente Hernanes. Il centrocampista dell’Inter ha realizzato una doppietta all’Olimpico, proprio contro la Lazio, squadra che cinque anni fa lo ha prelevato dal Brasile per farlo giocare nel calcio che conta. Dopo la rete alla Roma di due settimane fa, il Profeta è tornato a colpire, mettendo il suo zampino nella volata per l’Europa, dando a Roberto Mancini quei punti che a conti fatti potranno essere decisivi. Ma per Hernanes, questa stagione è stata un autentico saliscendi, tra reti, grandi prestazioni, panchine e fischi. Con Mazzarri, il brasiliano aveva il posto pressochè assicurato. Alla quarta giornata, nel turno infrasettimanale contro l’Atalanta a San Siro, ha messo a segno la sua prima rete in campionato, calciando una punizione perfetta col piede destro.Tre partite più tardi, Hernanes è stato decisivo nel pareggio casalingo col Napoli: è stato suo infatti il goal del pareggio nei minuti di recupero.Dopo la dipartita del tecnico livornese, in casa Hernanes è calato il buio. Quello milanese per lui è stato un inverno più freddo del solito: dopo l’indisponibilità per problemi fisici patiti a cavallo delle feste natalizie, il Profeta ha faticato a tornare in campo. Complice anche l’arrivo di Brozovic, e la riscoperta manciniana di Fredy Guarìn, l’88 interista ha scaldato molto spesso la panchina, non riuscendo nemmeno a trovare spazio nella perpetua rotazione di centrocampisti operata da Mancini, alla ricerca dell’assetto ideale. A metà marzo, però, la rinascita. Nella partita di ritorno contro il Wolfsburg, che nonostante la buona prestazione è costata l’estromissione dall’Europa, Hernanes è stato lanciato di nuovo titolare, figurando tra i migliori. E così a primavera anche Hernanes è tornato a fiorire: a parte la grigia prestazione contro il Chievo, prima ha messo a segno il gol che ha sbloccato la partita al Meazza contro la Roma, e ora si guadagna i titoli dei giornali con la doppietta di fronte ai suoi vecchi tifosi. Una stagione sulle montagne russe, ma probabilmente utile per ottenere la fiducia necessaria di Mancini, che nella prossima stagione vorrà contare di certo sulle sue “profezie “, per riportare in alto la squadra nerazzurra.