Pagellone: Inter

Posted By on Giu 2, 2015 | 0 comments


di Michele D’Alessio

 

Un cambio di allenatore, tante illusioni, poche promesse mantenute e infine un anonimo ottavo posto. Il 2014/2015 dell’Inter è stato ampiamente sotto le attese, ed è giunto ora il momento di dare i voti agli interpreti di questa altalenante stagione.

Handanovic: a parare i rigori è insuperabile, ma quando si tratta di fare tutto il resto le lacune sono vistose, e mai così tante nell’arco di una stagione. Il gol di Eder a Genova, quello di Felipe Anderson in casa, per tacere di quello di Morata al ritorno, tutti casi che abbassano il voto stagionale del portiere sloveno. Poco affidabile – voto 4,5 Carrizo: in genere un secondo portiere in una stagione si fa vedere poche volte per limitare i danni. Invece Mancini gli affida le chiavi della porta nella partita di Wolfsburg, in cui riesce a prendere tre gol con tre papere clamorose. Al ritorno fa anche di peggio. Inadeguato – voto 4 Juan Jesus – Ranocchia – Vidic: tre difensori centrali che hanno deluso ampiamente. Juan Jesus, forse il peggior calciatore nel rapporto considerazione di se stesso/rendimento, ha dimostrato evidenti limiti che lo rendono inadatto a certi livelli. Ranocchia, come il suo omologo brasiliano, sarebbe una buona riserva, ma sono troppi gli svarioni visti quest’anno vissuto con la fascia di capitano per poter sperare di vederlo titolare anche la prossima stagione. Vidic, arrivato come quello che doveva essere il pilastro della retroguaria, ha cominciato a cedere quasi subito, facendosi buttare fuori alla prima di campionato. Una difesa colabrodo, che ha sempre disfatto quanto di buono è stato prodotto in fase offensiva. Inutili e troppo spesso dannosi – voto 4

D’Ambrosio – Santon – Andreolli: tre italiani a guadagnarsi la sufficienza, sarà un caso? D’Ambrosio ha iniziato bene la stagione, segnando anche sul campo del Dnipro. E’stata evidente la flessione nel finale, ma può essere un elemento affidabile in futuro. Il mercato di gennaio ha riportato all’Inter Davide Santon, consentendogli di esprimersi molto bene fino a che ha potuto, essendo reduce da un anno di inattività. Andreolli è stato, infine, il migliore dei centrali in rosa, dimostrando impegno e precisione. Volitivi – voto 6

Dodò e Jonathan: visti così possono essere scambiati per un duo comico. A ridere però sono stati soprattutto gli avversari. Due calciatori inadeguati alla piazza, e soprattutto in campo. Ridicoli – voto 4

Medel – Kuzmanovic – Obi: proprio questo è stato il centrocampo dell’Inter all’Olimpico contro la Roma a Novembre 2014. Non poteva infatti non prenderne 4. Medel, tanta qualità, tanta grinta, ma poca concretezza. Stesso dicasi per Kuzmanovic. Obi salva la stagione grazie al gol del derby di andata. Caparbi – voto 5,5 di stima

Kovacic: piedi raffinati, pensiero rapido. Ciononostante ha scaldato spesso la panchina. Le sue giocate sono pietre preziose, ma manca ancora abbastanza per essere giocatore completo. Mancini lo relega spesso in panchina. Il futuro dipende da lui: l’essere un nuovo Morfeo, o il nuovo campione del calcio mondiale. La scelta è questa. Diamante grezzo – voto 6

Hernanes: da punto fisso con Mazzarri a desaparecido in inverno a inamovibile nel finale di stagione. Tanta tecnica, tanto lavoro. Mancini lo ha scelto tra quelli da cui ripartire. Altalenante – voto 6

Guarìn: con Mazzarri la sua funzione principale era quella di conservare le chiavi dello spogliatoio. Mancini lo ha messo sempre titolare, e lui ha ripagato con grandi prestazioni (tipo la doppietta a Bergamo), su livelli mai visti prima. Ha saputo rinascere dalle proprie ceneri. Fenice – voto 6,5

Brozovic e Shaqiri: innesti di gennaio che hanno aggiunto valore subito. Si sono smorzati entrambi sul terminare della stagione, ma hanno dimostrato che possono fare la differenza. Interessanti – voto 6

Palacio: le infiltrazioni per giocare la finale dei mondiali hanno inciso sulle sue prestazioni. Sempre generoso, lottatore, ma soprattutto nel girone di andata in evidente gap fisico col resto dei calciatori in campo. Gli anni passano anche per il “trenza “, ma la dignità e l’impegno restano quelli dei giorni migliori. A posto con la coscienza – voto 6,5

Icardi: capocannoniere della serie a a 22 anni. Attaccante capace di realizzare reti in qualsiasi modo, testa, piedi, da fuori area, di rapina e su rigore. Giocatore completo, che se c’è qualcosa in cui può migliorare è paradossalmente proprio sottoporta. Almeno una decina le palle gol nitide non trasformate e che hanno inciso sui risultati. Ma non si può chiedere di più. Il migliore – voto 8,5

Podolski: il suo Erasmus a Milano è andato ampiamente sotto le aspettative, senza per altro che queste fossero poi così alte. Un gol soltanto (fondamentale, a Udine), e pochissimo di più. Tornerà all’Arsenal. I tedeschi forti erano altri – voto 4

Mazzarri: mai amato dal pubblico nerazzurro, fa scappare i buoi a fine settembre 2014, quando ne prende 4 in casa dal Cagliari, a fine stagione retrocesso malamente. Il problema è che la società chiude la stalla troppo tardi. Nel frattempo una serie di prestazioni raccapriccianti gli costano la panchina. Tutta colpa della pioggia – voto 3

Mancini: chiamate il più grande chef che c’è e fatelo cucinare a casa vostra. Se nel frigo gli fate trovare solo della cicoria, però non vi lamentate se i risultati non saranno quelli attesi. Ha fatto il massimo, anche se qualche errore l’ha commesso anche lui. Ma da lui si deve ripartire, obbligatoriamente con ingredienti di qualità. Masterchef – voto 6,5

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