La Grecia in cima all’Europa

Posted By on Lug 4, 2015 | 0 comments


di Michele D’Alessio

 

Domenica 4 luglio 2004, Lisbona. Angelos Charisteas mette in rete il pallone che vale la vittoria del campionato europeo per la Grecia. Il trionfo è accolto con un autentico tripudio per le strade di Atene, che di lì a poco avrebbe ospitato i Giochi Olimpici. Quella estate in Grecia si è toccato l’apice, l’achmè come direbbero sotto il Partenone. Ma è stato soltanto l’inizio della fine.

Se undici anni fa conoscevamo la Grecia grazie a Karagounis, Katsouranis e Vryzas, oggi la nominiamo citando Tsipras e Varoufakis. Loro, capo del governo il primo e ministro delle finanze il secondo, sono oggi quello che erano nel 2004 Seitaridis, Dellas, Kapsis e Fyssas, ovvero i difensori della nazione, culla della pòlis e della civiltà moderna. Lì, dove tutto è iniziato, domani il dèmos è chiamato ad una scelta che segnerà il futuro dell’intero continente.
Ma proprio come quella nazionale, capace di lasciare a bocca aperta l’Europa, grazie alla geniale ed estremamente difensiva organizzazione imposta dal C.T. Otto Rehaggel (tedesco…), la Grecia di oggi, con i pensionati in lacrime in fila ai bancomat, può rialzarsi e stupire tutti ancora una volta.Quei ragazzi si liberarono della Francia di Zidane ed Henry ai quarti di finale, della Repubblica Ceca di Nedved in semifinale e del quotato Portogallo di Cristiano Ronaldo e Figo in finale. Oggi tutto il popolo deve trovare la strada per liberarsi dalla morsa dei creditori, che in barba al concetto di unione politica, ambiscono soltanto al rientro dai prestiti, senza salvaguardare la dignità e il futuro di un popolo. Ma non di un popolo qualsiasi, di quello greco, che pur nell’Odissea del debito pubblico, ritroverà lo spirito di quegli eroi che ne hanno segnato il mito e la sua inconfondibile storia.

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