di Antonio Capotosto
Superchi-Radice-Maldera-Piacentini-Vierchowod-De Sisti-Mazzone-Graziani-Pruzzo-Batistuta- Montella e gli altri. Potremmo continuare ancora e completare la rosa dei doppi ex, senza dimenticare i quadri –vecchi e attuali- dirigenziali. Ma Roma-Fiorentina vuol dire anche due bandiere come Giancarlo Antognoni e Giuseppe Giannini. Storie comuni quelle di ‘Antonio’ e il ‘Principe’, e non solo perche’ costretti –per ragioni diverse- a chiudere la carriera dove avrebbero voluto. Classe ’54 il primo, anno di nascita ’64 l’altro: la maglia numero 10 corre non solo sul rettangolo verde. Piedi da trequartista ma visione di gioco del regista, esordirono entrambi nella massima serie sotto la guida di Nils Liedholm.
Due che hanno vinto troppo poco con le loro squadre del cuore, e quella coccarda tricolore (qualcuna in piu’ per il ‘Principe’) ad accomunarli ancora di piu’. Come il passaggio in Nazionale maggiore dopo ricambi generazionali e fondamentali per i rispettivi ct: e le curiosita’ non mancano neppure negli almanacchi di Coverciano. Antognoni e Giannini hanno affrontato l’Austria in un Mondiale e a distanza di otto anni sono scesi in campo in una gara iridata il 14 giugno. Statistica quella rete del ‘Principe’ agli Stati Uniti, nell’unica gara degli azzurri nel Mondiale di Italia ’90 che non vide Toto’ Schillaci iscriversi al tabellino dei marcatori. ‘Antonio’ e Beppe potevano anche conoscersi a Trigoria nel 1980, quando Dino Viola cerco’ di portarlo nella Capitale: ma ‘’quel ragazzo che giocava guardando le stelle’’ ormai diventato uomo era troppo legato a Firenze. Chissa’ come li avrebbe (ri)schierati il Barone. Probabilmente uno dietro le punte e l’altro a dirigere il gioco…