di Francesco Falzarano
Il calcio non è mai una scienza esatta. Ne sono certi, soprattutto in queste ore a Foggia e su tutti mister Roberto De Zerbi. Una grande storia d’amore con il Foggia, iniziata da giocatore dal 2002-2004, e continuata da allenatore la scorsa stagione. Ha fatto innamorare città, società e calciatori. Il suo calcio, le sue idee, assolutamente innovative. Tutti, anche nelle categorie superiori si sono accorti di lui, ma la società lo ha blindato, e lui contento, aveva solo un obiettivo: riportare il Foggia in serie B. Era lui il totem, il perno centrale , l’architrave del progetto Foggia. Un mese vinceva a Melfi, e guardava tutti dall’alto in testa al proprio raggruppamento. Le aspettative erano rispettate, e malgrado alcuni scivoloni, squadra e città si inchinavano davanti al gioco e al credo del proprio trainer. Un gioco brillante, veloce, ed un credo che valeva per tutti. Tutti utili e nessuno indispensabile, tutti gli effettivi trattati allo stesso modo, così anche se ti chiami Lemmello e sei il capocannoniere del girone vai in tribuna. Accadde prima della trasferta di Catanzaro.
Dopo solo un mese, la situazione è rovesciata. Il Foggia è appena caduto inesorabilmente al Degli Ulivi, nel derby contro l’Andria. Un 3-0 che ha fatto molto rumore; in società così come in città. Cosa è cambiato in un mese? Tutto. Il Foggia dal 10 Gennaio ha vinto soltanto una partita, la scorsa settimana con la Lupa Castelli fanalino di coda. La sconfitta due settimane fa a Lecce per 3-1 aveva già allora messo in discussione De Zerbi. Adesso il secondo derby potrà essere fatale. Il Foggia resuscita l’Andria, che non vinceva in casa da quasi tre mesi, e potrebbe ritrovarsi a -5 dalla vetta. Cosa è successo? I punti di forza sono diventati i punti deboli. Il gioco è lento, il possesso palla statico, le amnesie di una difesa troppo alta sono diventate più di quelle dovute. Un crollo fisico e psicologico.
Qualcosa sembra essersi rotto all’interno dello spogliatoio, uno spogliatoio che a Gennaio si è rimpinguato di prime donne e caratteri “forti”. In queste ore, la posizione di De Zerbi, sembrerebbe fuori dal progetto Foggia. Il tutto mentre la squadra arrivata allo stadio, di ritorno dall’infausta trasferta, era aspettata da circa 1000 supporters che hanno assaltato il pullman della, provocando danni al mezzo Alla fine la Polizia è riuscita a scortare il mezzo in un luogo sicuro, in questura, ma l’episodio ha scosso molto i giocatori e soprattutto De Zerbi: si è trattato di una scena molto forte per chi era presente. Insomma l’aria è pesante, e sono attese comunicazioni sulla guida tecnica. Tanti i nomi che circolano. Da Gautieri a Colomba, da Lerda a Pagliari.Un esonero, comunque, sarebbe la sconfitta di tutti; e soprattutto di società e squadra, perché il progetto De Zerbi apparteneva anche a loro. Tecnico sempre coerente con se stesso, forse, un po’ troppo integralista e spesso presuntuoso durante le sue conferenze stampa. E’ un allenatore che arriverà nella massima serie, ma il suo sogno di vincere con il Foggia potrebbe interrompersi sul più bello.