I nuovi “Guardiola”: Eddie Howe

Posted By on Mar 8, 2016 | 0 comments


di Alberto Rossi

 

Una nuova era di allenatori si è aperta in questi anni: l’esordio di Pep Guardiola sulla panchina del Barcellona nel 2008, infatti, ha rivoluzionato i requisiti anagrafici di un tecnico. Non più, o almeno non sempre, è necessaria un’esperienza maturata dopo anni di gavetta ma si è subito proiettati in giovane età al centro di un progetto.
In Inghilterra, in questi anni, uno dei massimi esempi è rappresentato da Eddie Howe, mister del Bournemouth, club di Premier League.AFC-Bournemouth-dean-court Inglese, 38 anni ed ex difensore costretto al ritiro per problemi fisici. Quella di Howe e del Bournemouth è una delle storie più affascinanti delle serie minori inglesi di questi tempi. Debutta sulla panchina dei Cherries il 31 dicembre 2008 in League Two (quarta divisione). Nessuno all’epoca si aspettava che nel giro di sei anni si potesse compiere la scalata verso la massima serie. Oggi il Bournemouth, grazie alla guida di Howe, sta ottenendo brillanti risultati in Premier ed è al 14° posto, relativamente al sicuro dalla zona calda. I Cherries sembravano destinati a recitare la parte della meteora nella loro prima stagione in Premier e invece stanno stupendo tutti riuscendo anche a togliersi soddisfazioni come le vittorie contro Chelsea (a Stamford Bridge) e Manchester United.
Priorità all’etica del lavoro, sempre il primo ad arrivare al campo di allenamento e particolare attenzione ai dettagli e al confronto individuale: sono questi gli ingredienti di Howe nel suo lavoro con la squadra. Con ognuno dei suoi giocatori vuole instaurare sempre un rapporto individuale e ricevere un feedback perché “lo reputo uno degli aspetti più importanti anche se mi porta via molto tempo” disse al Guardian. Ha spiegato di aver rinviato di due ore l’allenamento del lunedì mattina per recuperare meglio dal match del sabato.
Questa scalata nasconde storie particolari: un anno dopo aver preso le redini della panchina il tecnico inglese porta il Bournemouth in League One contro ogni pronostico. Nella sua prima stagione (08/09), nonostante 17 punti di penalizzazione e mercato chiuso per mancati pagamenti, riuscì ad ottenere la salvezza in League Two persino con una gara di anticipo. “Fu davvero difficile con i giocatori senza stipendio, gli ufficiali giudiziari addosso e senza un campo di allenamento” – spiegò Howe sempre al Guardian. Dopo una prima salvezza in League One, segue una parentesi sulla panchina del Burnley dove rimane un anno prima di far ritorno al Bournemouth nell’ottobre 2012. In mezzo la scomparsa della madre che fu uno dei principali motivi che lo convinsero a tornare in quella che era la sua casa. E non fu una scelta sbagliata. Prima la promozione, storica, in Championship nel 2013 e poi lo sbarco in Premier nel 2015. Howe ha anche stabilito con i Cherries il miglior piazzamento in Carling Cup, arrivando fino ai quarti contro il Liverpool nel 2015. Proprio quel Liverpool allenato allora da Brendan Rodgers che è tra i suoi punti di riferimento. Ha ammesso di ammirare l’ex tecnico dei Reds per la sua filosofia di gioco ma tra i suoi modelli c’è anche Guardiola da cui ha detto di imparare molto. E chissà che dal tecnico spagnolo non riesca un giorno ad imitare anche qualche trionfo.

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