di Mattia Deidda
INSIDE REAL MADRID-ROMA – La Roma esce dalla Champions League con qualche rammarico, con l’andata che poteva finire diversamente ed il ritorno che registra un risultato diverso da quello che ha raccontato il campo. Ma l‘inside della partita contro il Real Madrid non riguarda la storia dei 180 minuti, bensì ne prende solamente uno in considerazione: il 74′. La Roma già perde 2-0, dopo aver letteralmente buttato almeno quattro nitide palle gol. Dalla panchina esce Totti. E’ un momento in cui il ‘vecchio’ calcio torna alla ribalta. In uno stadio sacro, magico, come il Barnabeu, che si è tolto il cappello davanti Ronaldinho ai tempi del Barcellona, che ha applaudito Del Piero, che sa bene quando i giocatori in campo meritano il giusto riconoscimento, e non è un caso che i calciatori con la maglia bianca siano fischiati in quest’ultimo periodo. Entra Totti, i tifosi applaudono, qualcuno si alza in piedi. Un riconoscimento di uno stadio che ha assaporato al lungo l’idea di vedere il numero 10 con la camiceta blanca. Poi c’è Marcelo, che stringe la mano al capitano giallorosso ed applaude, lo segue a ruota Casemiro. Dei gesti che potrebbero non significare nulla. Ma per qualcuno, in realtà, potrebbero significare tutto.