di Redazione Social Football
Due piazze diverse, una più bella dell’altra. Distanti, in linea d’aria, pochi chilometri. La prima, Wenceslas Square, dove partirà il corteo dei tifosi della Lazio. L’altra, Old Town Square, luogo del raduno designato dalle autorità ceche.
Memori dei problemi, anzi, degli abusi subiti a Varsavia, perché rischiare così tanto?
La ragione potrebbe essere nascosta nella leggerezza del primo comunicato della curva Nord. “L’appuntamento è a piazza San Venceslao sotto la statua di Jan Palach”, che però non esiste. La figura che domina il viale è quella di chi dà il nome alla piazza stessa, il santo protettore della Repubblica Ceca.
E’ altresì vero che Wenceslas Square passa alla storia quando, la sera del 16 gennaio 1969, uno studente di filosofia praghese, Jan Palach, in segno di protesta contro l’oppressione dell’Unione Sovietica, si diede fuoco davanti al Museo Nazionale. Con questo gesto etremo, diventerà il simbolo degli antisovietici, da loro considerato come un paladino ed un martire.
“Non vogliamo andare contro nessuno anche perché il punto di raccolta concordato tra la S.S. Lazio e la polizia ceca dista pochi minuti dal nostro. Ma semplicemente girare per la bellissima città, qual è Praga, ed essere liberi di farlo come tutte le tifoserie fanno quando vengono a Roma”. Così recitava il secondo comunicato della
Nord.
Non una scelta logistica quindi, sicuramente di libertà…anticomunista.