Allontanare gli “ululanti”: per il bene della Lazio

Posted By on Mar 11, 2016 | 0 comments


di Marco Cannaviccio

 

Ci risiamo. Dopo l’episodio Koulibaly, ancora una volta i tifosi della Lazio sono stati ‘’pizzicati’’ a rivolgere ululati razzisti verso un calciatore, in questo caso Costa dello Sparta Praga.

527575e49efbe74cf5d00000-168143La situazione del razzismo nei confronti di calciatori di colore è assai delicata, con la Uefa che non tollera neanche la minima trasgressione. Il pubblico laziale, inutile ricordarlo, non è nuovo a queste cadute di stile e forse il problema di fondo è proprio questo. Nonostante le regole sia della Uefa che della nostra Lega calcio siano diventate assai rigide, questo brutto vizio di rivolgere ululati verso i calciatori di colore alcuni tifosi ce l’hanno da così tanto tempo che sembra assai difficile da estirpare.

La prova del nove si è avuta in occasione di Lazio-Napoli quando, nonostante gli ultras biancocelesti non fossero presenti, il pubblico presente pensò bene di continuare questa ingloriosa tradizione. Evidentemente col passare degli anni i buu sono diventati  la ‘’normalità’’ anche fra chi frequenta altri settori e che con gli ultras non ha nulla a che fare.

Una brutta abitudine che si fa fatica a perdere ma, se consideriamo che ormai tutti gli sportivi sanno a cosa portano questi comportamenti (pesanti ammende, chiusure di impianti), c’è da riflettere se alcuni tifosi vogliano davvero il bene della propria squadra e di loro stessi in quanto tifosi. Chi va allo stadio, almeno in teoria, dovrebbe amare i propri colori e mirare a sostenerli dal vivo standogli sempre accanto. Che senso ha andare in trasferta sobbarcandosi chilometri, per poi compiere gesti che danneggiano palesemente sia la squadra che i tifosi stessi?

E’ normale andare in giro per l’Europa a sostenere i propri colori per poi compiere deliberatamente gesti che, con le vigenti norme, portano a chiusure di settori o di interi impianti?

Le risposte sono talmente ovvie che, razionalmente, portano ad una sola conclusione: chi compie tali gesti, essendo divenuto deleterio nei confronti della propria squadra, non può essere considerato un tifoso e va allontanato nel minor tempo possibile.

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