di Alessia Fratarcangeli
La sconfitta allo Juventus Stadium ha avuto più conseguenze di quanto si pensasse su Sarri. Quel pallone deviato e il gol di Zaza pesa ogni turno di più nelle parole e nei ricordi del tecnico del Napoli. Resta da chiedersi se sia questo, l’atteggiamento giusto per l’allenatore di una squadra che è comunque seconda in campionato a sei punti dalla vetta. (potenzialmente tre, se domani verrà centrata la vittoria a Palermo)
Da un momento all’altro Sarri è passato dall’essere sognatore e scaramantico, cercando di sviare e di prendere con un sorriso le domande sulla parola che inizia per “S”, alla rassegnazione più totale. In conferenza oggi ha descritto e osannato il percorso e la ripresa straordinaria di una squadra come la Juventus che ha vinto 18 delle ultime 19 gare disputate. Numeri da record che, secondo il mister, consacrano i bianconeri come il “Barcellona d’Italia”, una squadra a dir poco irraggiungibile e priva di difetti. Una macchina perfetta, insomma.
Male, malissimo. Un ambiente passionale come quello partenopeo non può sentirsi dire dal proprio comandante che i primi della classe sono irraggiungibili. Non, perlomeno, quando ci sono ancora 30 punti in palio, dieci giornate in cui davvero può accadere di tutto. Il Napoli ha perso la grande occasione di riagganciare i bianconeri nella sfida contro il Milan, non sfruttando la frenata della Juve a Bologna. La Juventus però deve giocare a Firenze e Milano. Sicuramente gli errori saranno più rari, ma se gli azzurri continueranno il proprio cammino così come stanno facendo, magari si faranno trovare pronti al primo piccolo passo falso. E poi è meglio guardare avanti che fermarsi a riflettere su quanto poteva essere e nn è stato. Dietro, infatti, c’è la Roma. I giallorossi di mister Spalletti corrono…