Le sostituzioni della discordia

Posted By on Mar 14, 2016 | 0 comments


di Marco Cannaviccio

 

Lazio-Atalanta, 58’: Pinilla esce dal campo decisamente contrariato per far posto a Borriello e se ne va polemicamente negli spogliatoi senza degnare di uno sguardo Edy Reja.
Quante volte abbiamo assistito a scene del genere, con un calciatore che non accetta le scelte del proprio mister uscendo dal campo in maniera polemica? Pinilla non è il primo e non sarà l’ultimo a compiere tali gesti. Come dimenticare ad esempio la “scenata’’ di Chinaglia a Valcareggi.

1Mondiali 1974, Long John sostituito: una delle polemiche più famose del nostro calcio che costò la carriera in Nazionale al re del primo scudetto biancoceleste. Gli autori di episodi poco professionali al momento di un cambio sono tanti, basti pensare a Hulk con Spalletti ai tempi dello Zenit, a Pandev con Mazzarri al Napoli o a El Shaarawy nel Milan di Inzaghi.
Dal giovane in rampa di lancio, al calciatore affermato che non accetta determinate scelte. E’ utile fermarsi a riflettere sul quanto siano poco professionali e decisamente dannosi per lo spogliatoio comportamenti di questo genere, i cui autori sono quasi sempre calciatori dal carattere un po’ acceso e difficili da gestire. I campioni, quelli veri, lo sono innanzitutto fuori dal campo e nel rispetto che portano verso le autorità presenti nello spogliatoio, allenatore in primis.
Ad un Maldini, un Klose o un Nesta non è mai venuto in mente di mettere in discussione le scelte altrui, ben consapevoli che certi gesti possono essere deleteri. E’ giunto il momento che il classico pensiero  ‘’vabbè ci può stare’’ sparisca dall’immaginario calcistico collettivo, per non dare inesistenti alibi a dei professionisti lautamente pagati che a volte si sentono in diritto di comportarsi come bambini dell’asilo.

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