La storia della Dinamo Kiev III parte

Posted By on Mar 31, 2016 | 0 comments


Un viaggio nella storia, alla scoperta delle squadre dell’URSS

 

È il 1968, quando la Dinamo Kiev conquista il terzo titolo consecutivo di campione dell’Unione Sovietica. Per gli ucraini si tratta del quarto in assoluto.

maslov2La squadra è allenata da Victor Maslov, per molti il vero inventore del 4-4-2 e il padre del”pensiero tattico moderno”. La squadra basa le proprie fortune, soprattutto, sulla fase difensiva. La retroguardia della Dinamo è nettamente la migliore, risultando la meno battuta in quelle tre straordinarie stagioni. Quello dei biancoblù di Kiev è un dominio incontrastato. Gli uomini di Maslov chiudono con 9 punti di vantaggio sul Rostov nel 1966 e 5, nelle due stagioni successive, sulla Dinamo Mosca. Un’enormità se si considera che parliamo di campionati in cui la vittoria vale due punti. Maslov rimane a Kiev per altre due annate, prima di passare alla Torpedo Mosca e chiudere la carriera, nel 1975, con l’Ararat di Yerevan.

Dopo due stagioni avare di soddisfazioni, la Dinamo Kiev torna a festeggiare nel 1971. È però il 1973 l’anno della vera svolta nella storia del club.

lobanovskiSulle sponde del fiume Dnepr torna Valeri Lobanovski, stavolta in veste di allenatore. È giovane Valeri, 34 anni. Ma le idee sono chiarissime. D’altronde ha già fatto apprendistato sulla panchina del Dnipro, per quattro anni, ottenendo soprattutto una promozione in Serie A (1971). A Kiev prosegue il lavoro intrapreso da Maslov, apportando qualche novità. Il suo calcio è collettivismo puro. I suoi metodi e modi,non proprio tenerissimi, gli valgono l’appellativo di Colonnello. La leggenda narra che soleva far fare ripetute su una pendenza del 18%, la famosa”Salita della morte”. Il suo calcio non è solo rigido rispetto di un copione prestabilito, ma anche fantasia. È con lui, ad esempio, che esplode Oleh Blochin, pallone d’oro 1975 e miglior realizzatore di sempre, nella storia della Dinamo. Lobanovski rimane alla guida dei biancoblù dal 1973 al 1990, intervallando il suo impegno a Kiev con quello per la nazionale sovietica. In questo periodo porta a casa 7 campionati, 6 coppe dell’URSS, 3 Supercoppe sovietiche e soprattutto 2 Coppe delle Coppe nel 1975 e nel 1986 ed una Supercoppa Uefa, battendo il Bayern di  Gerd Müller, Beckenbauer e Rummenigge.

Quando ,nel 1990 ,Lobanovski lascia Dinamo e nazionale sovietica, per passare alla guida tecnica degli Emirati Arabi, tira aria di grandi cambiamenti, non tanto nel calcio, o non solo, ma nel panorama geopolitico mondiale.

L’URSS si scioglie come neve al sole, perdendo ben sei repubbliche nel giro di pochi mesi: Lituania, Moldavia, Estonia, Lettonia, Armenia e Georgia. Il 24 agosto 1991 anche l’Ucraina è uno stato indipendente. (Continua..)

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