Eurostory: Inghilterra 1996

Posted By on Mag 30, 2016 | 0 comments


Di Nicola Ciacciarelli

 
CONTESTO STORICO- In Italia è tempo di dimissioni per il primo ministro Lamberto Dini. Il 21 aprile gli succede Listener Romano Prodi, che guida la coalizione dell’Ulivo, vincente alle politiche. Il Milan di Capello si aggiudica il quarto scudetto negli ultimi cinque anni, davanti la Juventus che si laurea campione d’Europa, battendo l’Ajax ai rigori.
Listener-3Nel 1996 nasce il primo essere vivente grazie alla scienza: è la pecora Dolly. Lo steso anno, in Giappone, viene lanciata la console Nintendo 64.Listener-1 In Australia il Northern Territory (territorio federale australiano) legalizza l’eutanasia volontaria. In Afghanistan, dopo un lungo assedio, i Talebani conquistano la città di Kabul.
Listener-2Per la prima volta nella storia, il presidente cubano Fidel Castro fa visita in Vaticano.
IL TORNEO- Footbal Comes Home. L’Inghilterra torna ad organizzare un grande evento calcistico a trent’anni dai vittoriosi mondiali del 1966. Gli inglesi, assenti ad USA 94′, hanno sete di rivincita e sono i favoriti insieme alla solita Germania e l’Italia di Sacchi, vicecampione del mondo in carica. Proprio azzurri e tedeschi sono nello stesso girone, in un gruppo che comprende Russia e Repubblica Ceca. La vittoria all’esordio, per 2-1 (doppietta Casiraghi), con i russi illude tutti. Nella seconda gara con i cechi, tra cui brilla un certo Pavel Nedved, Arrigo Sacchi paga a caro prezzo un turnover esagerato: 2-1 per loro e qualificazione rimandata all’ultima gara. Con la Germania, come dua anni prima negli Stati Uniti, è fatale un errore dal dischetto. I sogni di gloria si infrangono fra le braccia del portiere Kopke che neutralizza il rigore di Gianfranco Zola. Passano i tedeschi insieme alla Repubblica Ceca, a cui basta il pareggio con la Russia.
L’equilibrio la fa da padrone. In ben quattro gare su sei ad eliminazione diretta ( fra quarti e semifinali), occorrono i calci di rigore. Il match più atteso è quello del 26 giugno, la semifinale tra Germania ed Inghilterra. Wembley ribolle di passione, un catino infernale da cui sembra impossibile uscire (sportivamente) vivi. Eppure gli uomini dBerti Vogts ci riescono. Andati sotto dopo meno di 180 secondi per un colpo di testa di Shearer, pareggiano già al 16′ grazie a Kuntz. I padroni di casa attaccano, ma sprecano con Anderton prima e Gascoigne poi. Ai rigori Southgate sbaglia, mentre Andy Moeller fa centro e manda i suoi, per la sesta volta nella storia, in finale. Ad attenderli, per l’atto conclusivo, la sorpresa del torneo: la Repubblica Ceca di Nedved, Poborsky e Berger, che ha eliminato Portogallo e Francia.
LA FINALE- La gara, e non poteva essere altrimenti, non è spettacolare. Tattica e a tratti un po’ noiosa. A ravvivarla è Karel Poborsky che al 13′ della ripresa si guadagna un penalty. Fallo fuori area dicono i tedeschi, dentro dice Pairetto. Dagli undici metri Berger fa 1-0. Il sogno dei cechi, però, dura un quarto d’ora. Appena entrato Bierhoff di testa (che strano!) fa 1-1. Supplementari. Passano cinque minuti ed è ancora l’attaccante dell’Udinese a far centro, stavolta con la complicità del portiere Kouba. Per Nedved e compagni non c’è tempo di recuperare. Vige la regola del golden gol, chi segna prima vince. Una regola che costerà cara, quattro anni più tardi, all’Italia di Zoff.
GERMANIA (4-4-2): Kopke; Sammer, Helmer, Eilts (dal 46’Bode) , Babbel; Ziege, Hassler, Strunz, Scholl (dal 69′ Bierhoff); Kuntz, Klinsmann ALL. Vogts
REP. CECA (4-5-1): Kouba; Suchòparek, Kadlec, Hornàk, Rada; Nedved, Nemec, Bejbl, Berger, Poborsky (dall’ 88′ Smicer); Kuka ALL. Uhrin
RETI: Berger 58′ (Rig), Bierhoff 73′, 95′ (Golden Gol)

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