Macchina del tempo: Juve-Fiorentina 1994

Posted By on Ago 19, 2016 | 0 comments


Nicola Ciacciarelli

 

4 dicembre 1994, dodicesima giornata di campionato. A Torino è in programma una classica del nostro calcio come Juventus-Fiorentina. Bianconeri e viola, secondi e terzi dietro al Parma (24), sono distanziati da un solo punto in classifica (23 contro 22). Sulla panchina dei torinesi Marcello Lippi, alla prima stagione con madama, mentre su quella dei gigliati Claudio Ranieri. Il 94-95 rappresenta l’anno zero per la Juventus, senza tricolore ormai dal 1986. Insieme a Lippi sono arrivati Ferrara (con lui anche a Napoli), Paulo Sousa (sì proprio l’attuale tecnico viola), Deschamps, un giovanissimo Alessio Tacchinardi ed Alessandro Orlando che ritroveremo più avanti nel nostro racconto. La partenza è stata discreta, ma non spettacolare. I bianconeri hanno vinto, ma non sempre convinto, incappando in alcune sconfitte inaspettate come a Foggia (2-0) e nel derby (3-2). Per i viola neopromossi la partenza è da incorniciare e sognare il sorpasso sui rivali di sempre non è vietato, anzi. E d’altronde l’undici toscano è di tutto rispetto. Toldo in porta, davanti a lui il fresco campione del mondo con la Selecao Marcio Santos, a dirigere il traffico a metà campo il talento cristallino di Manuel Rui Costa e lì davanti una belva assetata di sangue come Gabriel Omar Batistuta. Il match è il più atteso della giornata. Vuoi per la rivalità che divide da sempre le due tifoserie, vuoi perchè l’intera Italia calcistica si aspetta risposte dall’una e dall’altra contendente.

Partenza via ed è la Juve a menar le danze. Toldo si oppone alla grande su un colpo di testa di Porrini, poi sembra battuto da Ravanelli, ma la conclusione di Penna Bianca è respinta sulla linea da Marcio Santos. Al 24′ è inaspettato, dunque, il vantaggio fiorentino: Batistuta viene fermato dalla disperata uscita di Peruzzi, ma il pallone ballonzola in area di rigore e il più lesto di tutti è Ciccio Baiano che fa 1-0. Bianconeri storditi dalla rete dell’ex foggiano e incapaci di reagire. Al 35′ l’eurogol di Angelo Carbone sembra un colpo da KO per la Vecchia Signora, che va negli spogliatoi con due reti da rimontare. La ripresa è un monologo juventino con i toscani rinchiusi nella loro metà campo. Accorcia Vialli al 73′ con una perfetta incornata. Passano due minuti e Ravanelli colpisce il palo, sul prosiguo dell’azione è ancora Vialli, stavolta in mischia, a trovare la via del gol. Due a due. Tutto sommato un risultato che potrebbe accontentare entrambi, ma non tutti hanno fatto i conti con un ventenne al suo secondo anno di Juve: Alessandro Del Piero. Il ragazzo ha già mostrato le sue qualità e quel che accade all’87’ è solamente il prologo di una carriera sfavillante. Un altro Alessandro, Orlando per l’esattezza, con un lancio di trenta metri trova il natio di Conegliano Veneto. Del Piero non attende che il pallone cada a terra, diventerebbe imprendibile altrimenti, e non colpisce nemmeno di sinistro, come tutti si aspetterebbero, aspetta che la sfera gli arrivi sul piede prediletto, il destro, e fa partire una parabola arquata che scavalca i 196 centimetri di Francesco Toldo. La rimonta è completa. Per gli uomini di Ranieri un incubo che diviene realtà. La Juve inizia la cavalcata che la condurrà al suo ventitreesimo scudetto. Per la Fiorentina la delusione è cocente. I viola vinceranno solo una delle successive sei gare di campionato, allontanandosi definitivamente dalle posizioni di vertice, chiudendo al decimo posto una, comunque, dignitosa annata da neopromossa.
FORMAZIONI
JUVENTUS (4-3-3): Peruzzi; Torricelli (dal 54′ Tacchinardi), Ferrara, Carrera, Porrini; Orlando, Paulo Sousa, Marocchi (dal 74′ Jarni); Del Piero, Ravanelli, Vialli
FIORENTINA (4-3-3) Toldo; Carnasciali, Marcio Santos, Pioli, Malusci; Cois (dal 90′ Flachi), Rui Costa, Carbone; Robbiati, Batistuta, Baiano (dal 71′ Amerini)

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