Luigi Pellicone
Trasferta insidiosa, quella di Torino. La Roma, in attesa della prima vittoria fuori casa, benedice l’Europa League. L’impegno infrasettimanale con il Giurgiu ha un peso specifico diverso rispetto la Champions. Gli uomini potranno ruotare in settimana. Buona notizia: anche perchè ai lungodegenti si aggiunge anche Vermaelen, che non riesce a forzare. Il ragazzo ha la pubalgia, il nemico più subdolo per il calciatore. Un problema che non ha tempistica e va valutato di volta in volta.
Chiave tattica: ancora una volta la posizione di Salah. L’egiziano giocherà un po’ più alto. Deve puntare la linea difensiva avversaria e cercare l’uno contro uno per poi arrivare alla conclusione personale o all’assist. Dieci metri più avanti, una strada più corta, con meno calciatori da incontrare lungo il percorso ed eludere raddoppio di marcatura. Rovescio della medaglia: Florenzi, se lasciato solo a difendere, va aiutato. Spalletti né è consapevole: il ragazzo soffre, di per sé, non ha grandi attitudini difensive. Sarà compito del mediano andare a chiudere spazi. Salah può anche sacrificarsi, ma Florenzi deve sopportare e saper sbrogliare l’uno contro uno.
Formazione: non cambia la linea difensiva, Juan Jesus avrà tempo e modo di ritrovare spazio e fiducia in Europa. Confermati dunque Fazio e Manolas. In attacco spazio per Dzeko: Spalletti ripone grande fiducia nel bosniaco, ritiene possa toccare quota 20 reti stagionali. Il tecnico, però, gli chiede anche altro: fisicità e soluzioni per la squadra, intesa come movimenti funzionali per aprire spazi, impegnare la difesa, fornire assist ai compagni, aiutare in fase difensiv