“Basta giochini, voglio giocate”

Posted By on Set 28, 2016 | 0 comments


Luigi Pellicone

Roma – Astra Giurgiu è figlia dell’eliminazione dalla Champions. Inutile e dannoso storcere il naso. Anzi. La sfida con i romeni è una di quelle partite che, la storia insegna, diventano insidiose per i giallorossi. L’Astra è senza presidente, in carcere, con un allenatore che ha appena scontato una lunga squalifica per calcio scommesse e i calciatori non prendono gli stipendi da mesi. Insomma, La classica buccia di banana. Per non scivolarci sopra, Spalletti si affida, con ogni probabilità, alla freschezza atletica. Obiettivo duplice: vincere, ritrovare fiducia, risparmiare uomini ed energie in vista dell’Inter. In questa ottica, la parola d’ordine è rotazione degli uomini: l’Astra Giurgiu, con tutto il rispetto, non è il Real. E se la Roma giocherà al 100% le saranno sufficienti le riserve. Ma non chiamatele così. Spalletti li ritiene giocatori utili alla causa. A patto che non falliscano l’approccio contro una squadra capace comunque di vincere le ultime due partite e che annovera qualche individualità interessante.

Il tecnico toscano ha rinunciato alle doppie sedute: sia per dosare le forze che per responsabilizzare la squadra, deludente a Torino. Non è deluso, invece, Spalletti che crede nella ripresa. Di più, ne è convinto. Nè disturbato dalle polemiche di questi giorni: non vuole interferenze, né le tiene in considerazione. Basta “giohini”, rigorosamente in toscano, che danneggiano la Roma. Meglio le giocate, vincenti, sul campo.

Capitolo formazione: qualcosa, evidentemente, si cambierà. Facile ipotizzare Alisson in porta, in difesa probabile nuova chanche per Palmieri e Juan Jesus. Qualche possibilità anche per Seck. A centrocampo Paredes e forse anche Gerson, staffetta probabile fra Nainggolan e Strootman. Spazio anche per Iturbe e Perotti, da capire se come falso nueve o esterno in caso di rotazione con El Shaarawy. Difficile che Totti e Dzeko giochino più di metà dei 90′.

Tatticamenbte, l’Astra farà quel che può e deve quando si incontra una squadra più forte. Stretti e coperti, per cercare di ripartire in verticale sfruttando gli spazi che la Roma, probabilmente, concederà.

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