Nicola Ciacciarelli
La Juventus è a caccia di una svolta. Ok, siamo d’accordo, sembra un controsenso parlare di ”svolta” per una squadra prima in campionato e nel suo girone di Champions, dunque cerchiamo di chiarire. La Juve dei primi due mesi ha sinora fatto quasi en plein. Sette vittorie su otto, alcune però arrivate a fatica, o stando in apnea negli ultimi 10-15 minuti. Resistere così, per un’intera stagione, appare difficile. Occorre mostrare autorevolezza, imporre il proprio gioco, se non per 90 minuti almeno per una buona fetta di gara. Cominciare da Milano non sarà facile. Lì dove le certezze di Madama sembravano essere crollate qualche settimana fa. Montella ha ridisegnato un Milan attendista, rinnegando in parte la sua vocazione per l’offesa e il possesso palla. La Juve lo sa e dunque è possibile, nel primo segmento di gara, vedere un inizio a spron battuto dei bianconeri, ma senza esagerare. Non è escluso che Allegri decida di lasciare il pallino del gioco ai rossoneri. In quel caso fondamentale sarà la capacità di recupero palla dei bianconeri. A centrocampo occhio all’esuberanza fisica di Kucka, tipo di giocatore che la Juve soffre, causa perdurante assenza di Marchisio (convocato, ma ancora fuori dall’undici iniziale).Il rientro a pieno regime del principino è alla base delle future fortune bianconere.
Tatticamente la Juve di San Siro non si discosterà molto da quella di Lione. Dovrebbero cambiare alcuni uomini come Lemina, espulso in Francia ed Evra che lascerebbe il posto a Benatia. A destra curiosità per il ballottaggio Dani Alves-Cuadrado. La grande prestazione del colombiano al Parc OL, potrebbe aver convinto il tecnico a propendere per l’ex Fiorentina. Serve una svolta, chissà che non sia lui a darla. Come a Lione.
PROBABILE FORMAZIONE
(3-5-2): BUFFON; BENATIA, BONUCCI, BARZAGLI; ALEX SANDRO, HERNANES, KHEDIRA, PJANIC, CUADRADO (D.Alves); DYBALA, HIGUAIN