Alessia Fratarcangeli
Il Napoli si presenta allo Juventus Stadium con dieci undicesimi della formazione base utilizzata da Sarri in questa stagione. Peccato che l’unico che manchi sia il centravanti: e se l’assenza di Milik era, ovviamente, preventivabile, la squalifica rimediata da Gabbiadini nella partita contro il Crotone costringerà l’allenatore dei partenopei a soluzioni abbastanza estemporanee in attacco. Contro l’Empoli Mertens si è ben destreggiato da falso nueve, ma non sarà certamente semplice per il belga ripetersi contro la solidissima difesa della Juventus. Una chiave importante però sarà rappresentata dal modo in cui i compagni serviranno il numero 14: la fisicità dei bianconeri è importante, ma i campioni d’Italia potrebbero essere messi in difficoltà da palloni filtranti, che scatenerebbero la velocità dell’attaccante azzurro. Saranno sicuramente sollecitati molto gli esterni, sia offensivi che difensivi, in entrambe le fasi. La densità a centrocampo della Juventus porterà i bianconeri a cercare la triangolazione tra interni ed esterni della linea mediana; sarà compito di terzini e esterni d’attacco chiudere le traiettorie di passaggio e ripartire fulmineamente. Una Juventus presa in contropiede infatti rischia di dover concedere la superiorità numerica sulle fasce, che il Napoli dovrà saper sfruttare ogni qual volta ne avrà l’occasione. La coppia centrale Maksimovic-Koulibaly controllerà strettamente Higuain, ma dovrà fare attenzione a non riservare troppo interesse al grande ex, lasciando troppo solo Mandzukic. Infine, si prevede una partita di sacrifcio per il terzetto di centrocampo; in fase difensiva solo la totale collaborazione degli altri reparti permetterà di non rimanere in inferiorità numerica, mentre quando avranno la palla tra i piedi i tre difficilmente tenteranno l’affondo per le affollatissime vie centrali, ma preferiranno smistare verso le fasce, garantendo comunque sostegno alla manovra e soluzioni di passaggio semplici al compagno in possesso di palla.