Roma se non bella, impossibile

Posted By on Ott 31, 2016 | 0 comments


LUIGI PELLICONE

Roma sei questa? Bella e impossibile. Nel senso che le è  impossibile vincere, a meno che non sia bellissima. I giallorossi giocano 20 minuti di grande calcio e settanta al piccolo trotto. 1200 secondi di “vera” Roma sarebbero stati persino sufficienti, contro l’Empoli. I toscani entrano in campo rassegnati al peggio. Sorretti dalle manone di Skorupski, (molto bene su Dzeko e Salah, El Shaarawy, nel finale, più che altro, lo “centra” sebbene il polacco sia bravissimo e reattivo) l’Empoli resta in partita nella prima come può, e deve: ordine, corsa, densità a centrocampo, unghie e denti. Quanto basta per intasare gli spazi e rendere innocuo Salah, che, privato della profondità, fatica spesso e volentieri a trovare l’ispirazione. La Roma, imbrigliata, mastica calcio più che mordere. Manovra troppo lenta, senza cambi di gioco necessari ad allargare maglie empolesi e trovare profondità spostando e il pallone alle spalle della linea difensiva di Martusciello, tecnico sin troppo sottovalutato. Con il materiale umano a disposizione, l’Empoli non gioca neanche troppo male.  0-0. Occasione sciupata per allungare sulle avversarie e restare in scia alla Juventus.  Toscana amara per Spalletti: la sua squadra segna tre gol a partita, tranne quando mette piede nella sua terra d’origine. 0-1 a Firenze. 0-0 a Empoli. Due partite in cui la Roma è più forte, nettamente, ma non riesce a vincere d’“inerzia”. Cosa che riesce benissimo, invece, alla Juventus. Alla luce del risultato, un punto guadagnato in ottica qualificazione diretta Champions. Che, attualmente è il vero e possibile obiettivo. Una nota positiva arriva da Emerson Palmieri: Spalletti lo tira giù dalla soffitta e lo trasforma in un calciatore affidabile. Un piccolo miracolo tecnico che allunga la rosa giallorossa.

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