Alessia Fratarcangeli
Il 2016 non può aprirsi in modo migliore per il Napoli. Sarri è al suo primo anno alla guida degli azzurri e tutto sembra girare nel verso giusto dato che la sua squadra, dopo la fine del girone di andata, si laurea campione d’inverno.
L’1-5 del 10 gennaio scorso rifilato al Frosinone incorona i partenopei campioni d’inverno davanti a tutte le grandi della serie A: Roma, Milan, Inter, Lazio, Fiorentina, ma soprattutto Juventus, che attraversa il momento più cupo dopo Calciopoli. I partenopei chiudono il girone di andata a 41 punti, due lunghezze in più dell’Inter (39): ben 26 anni e 11 giorni, precisamente 9520 giorni dall’ultima volta che era accaduto, ovvero dal lontano 30 dicembre 1989 quando tra le fila partenopee militava un certo Diego Armando Maradona.
Dodici mesi fa c’era Higuain, che ha vissuto una stagione incredibile con i suoi 36 gol ma, nonostante ciò, non è riuscito a trascinare la sua squadra fino alla vittoria finale. Nel 78,9% dei casi, 15 volte su 19, chi chiude in testa in inverno lo fa anche in primavera. E, in ultima analisi, da Calciopoli in poi, lo Scudetto d’inverno e il Tricolore hanno sempre avuto lo stesso padrone. La scaramanzia l’ha fatta da padrona tra i tifosi partenopei ma non è bastata: la Juventus ha dato una svolta alla sua stagione infilando una vittoria dopo l’altra e dimostrando ancora una volta che non ci sono rivali che possano eguagliarla.
Di quel gennaio 2016 rimarrà l’emozione di essere stati solo per un attimo i più forti del campionato italiano. Ad oggi il gioco non è brillante come durante quei mesi e il Napoli è terzo in classifica, a sette punti dalla vetta. Ha, però, barattato quel titolo ‘fittizio’ con qualcosa di molto più concreto, gli ottavi di finale di Champions League, un traguardo decisamente più prestigioso che consolida quello che è il percorso di crescita esponenziale della società di Aurelio De Laurentiis.