Antonio Capotosto
Per i 50 anni di Roby Baggio, ripercorriamo alcuni flash. Ecco alcune “chicche” per veri appassionati.
NAPOLI Vedi Napoli e poi… pensi inevitabilmente al primo gol nella massima serie, quando hai recitato la parte del comprimario sul palcoscenico del San Paolo nello spettacolo del primo scudetto partenopeo. Ma Fuorigrotta significa anche il ritorno in azzurro, convocato da Cesare Maldini per Italia-Polonia valevole per l’accesso a France ’98: 3-0 per gli azzurri, con Roberto a segno dopo Di Matteo e Maldini. La pace tra Napoli e la Nazionale, sette anni dopo la semifinale con l’Argentina.
FIRENZE Della storia tra Baggio e la Viola si è detto tutto. Il ritorno da avversario in maglia bianconera e il rifiuto di battere quel famoso penalty? Al Franchi il ragazzo di Caldogno ha scritto l’explicit realizzativo in maglia bianconera, pochi giorni dopo la scomparsa di Andrea Fortunato.
PARMA croce e delizia, considerato che nell’ultima stagione juventina non è riuscito a sollevare la seconda Coppa Uefa, con i gialloblu che ipotecarono il terzo trofeo continentale. La Vecchia Signora gli ha confezionato il regalo d’addio l’11 giugno 1995, conquistando la coccarda tricolore (anche se non è sceso in campo nelle due finali). E al Tardini ha realizzato la rete n°200 in A, con la casacca del Brescia. Sempre a Parma era arrivato il primo centro con la Juventus
MILANO Per Roby la Beneamata non significa solo il biennio alla Pinetina e l’ultimo gol con la maglia del Milan: Inter-Fiorentina del 26 aprile 1987 ha rappresentato il ritorno in campo dopo il secondo grave infortunio (lesione al menisco destro), patito sette mesi prima.