Amarcord: Roma – Pescara 1980

Posted By on Apr 23, 2017 | 0 comments


Gianluca Guarnieri

Non è certamente una sfida di cartello, ma per la Roma, il match di lunedi sera contro il Pescara dell’ex Zeman sarà certamente un’occasione per riprendere il cammino, dopo il pareggio del sabato pasquale, contro l’Atalanta di Gasperini. Il match contro gli abruzzesi è tornato in tempi recenti (all’andata fini 3-2 per i giallorossi…), dopo vari incontri degli anni ’70. Per l’amarcord di questa settimana, infatti, torniamo nella stagione 1979/80, con la Roma affidata al “Maestro” Nils Liedholm, nel suo secondo ciclo, che porterà al secondo scudetto giallorosso, alla finale di Coppa dei Campioni con il Liverpool e a tante Coppe Italia vinte. Quel 20 gennaio 1980, il Barone mise in campo la seguente formazione: Tancredi, Amenta, De Nadai, Rocca, Turone, Maggiora, Bruno Conti, Di Bartolomei, Pruzzo, Giovannelli, Ancelotti. Gli abruzzesi, guidati da Gustavo Giagnoni, entrarono in campo con Pinotti, Chinellato, Prestanti, Negrisolo, Pellegrini, Ghedin, Repetto, Boni, Silva, Nobili, Di Michele. Molti ex nelle file pescaresi, con Negrisolo, Boni, Chinellato, pronti a vendere cara la pelle e farsi rimpiangere nel nuovo corso targato Dino Viola. Fu una partita curiosamente difficile per i romanisti, bloccati dalla tattica difensiva avversaria, pronta a chiudersi per sfruttare l’eventuale contropiede (Tancredi, bravissimo a uscire su Silva e a salvare di piede…). Al 34′ la prima potenziale svolta della gara: l’arbitro Casarin assegna un rigore alla Roma, per fallo di Prestanti su Pruzzo. Dal dischetto si presentò Agostino Di Bartolomei, ma la gran sventola del campione di Tormarancio colpì in pieno il palo a Pinotti battuto. Una vera disdetta, ma grazie alla calma di Liedholm, che fece riordinare le idee alla squadra, nell’intervallo, il secondo tempo portò il sospirato vantaggio. Al 52′ Carlo Ancelotti, all’epoca centrocampista di grande talento ed ora allenatore superstar riuscì con un tiro di esterno destro a superare Pinotti e a portare la Roma in vantaggio. La rete del campione di Reggiolo diede le ali a piedi alla truppa romanista che riprese vigore e fiducia fino al raddoppio. Raddoppio ad opera del Centravanti per eccellenza, del “Bomber”, del numero 9, ovvero di Roberto Pruzzo. Stop di petto del mitico “O’Rey di Crocefieschi” e folgore di destro che andò a gonfiare la rete della porta di Curva Sud. 2-0 e pratica conclusa. Un buon risultato e 2 punti (all’epoca per la vittoria se ne assegnavano tanti…) . Una curiosità: all’Olimpico erano presenti più di 40.000 spettatori. Per i giornali dell’epoca, poca gente. Ora invece un pubblico quasi da grandi occasioni. Come cambia il tempo…

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