Una giornata bellissima e malinconica

Posted By on Mag 29, 2017 | 0 comments


Gianluca Guarnieri

Emozioni. Infinite. Forti. Intense. Dolci e malinconiche, ma belle, che ti fanno battere il cuore. La carriera calcistica in giallorosso di Francesco Totti, termina con questo indimenticabile Roma-Genoa, 28 maggio dell’anno del signore 2017. 24 anni dopo il suo esordio il 28 marzo 1993, anche il recordman romanista appende le scarpette al chiodo, concludendo con una qualificazione diretta in Champions League, ottenuta per il rotto della cuffia, con un goal di Perotti al 90′. La festa non è stata rovinata e la gente che ha affollato lo stadio della Capitale, ha potuto tributare il suo affettuoso omaggio all’eroe di tante battaglie, commosso fino alle lacrime da tanti sentimenti. Un Totti che ha potuto salutare il suo popolo, compagni e familiari tra le musiche splendide del cinema con le note di Ennio Morricone e di Hans Zimmer (“Il Gladiatore”) a fare da padrone. Il cuore gonfio e le lacrime agli occhi, per il numero 10 di Porta Metronia un “giorno d’amore” come fu per il suo predecessore Bruno Conti 26 anni fa. Totti ha terminato da calciatore vero, tenendo palla negli ultimi palpitanti minuti, facendo scorrere i secondi a quella bandierina di Curva Sud che tante volte lo ha visto protagonista. Ha preso i calci dei genoani e li ha beffati con i suoi tocchi di palla. Era giusto così. Per lui che rappresenterà il fantasista, la genialità e la classe, unita alla potenza per sempre. Il numero 10 perfetto forse, una razza calcistica in via di estinzione…

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