Il Napoli dei grandi numeri (inutili)

Posted By on Mag 30, 2017 | 0 comments


Di Alessia Fratarcangeli

Sfuma il secondo posto per il Napoli che, fino all’89 stava per completare un’entusiasmante rimonta, a volte impossibile, a volte più reale che mai. La Roma segna il gol della vittoria a un minuto dal tempo regolamentare e il sogno di una Champions diretta svanisce in quel di Genova, dove gli azzurri stanno vincendo contro la Sampdoria per 2-4.

Il rammarico c’è, perché il secondo posto acciuffato all’ultima di campionato sarebbe stato un verdetto incredibile, giunto a sorpresa ma non troppo, perché il Napoli di Sarri in questa annata ha infranto molti record di squadra, migliorando di gran lunga le cifre della già straordinaria stagione 2015-16. Si inizia, ovviamente, dal record di punti, ben 86, che rappresentano inoltre il miglior terzo posto della storia. Anche le reti in campionato, ben 94, sono un primato, così come quelle totali, addirittura 115. Ne consegue che la media punti e la media reti di questo Napoli sono chiaramente ineguagliabili, altro tassello che spiega alla perfezione quanto di buono Sarri stia facendo con la squadra azzurra. Ma non ci si ferma qui. La vittoria esterna contro il Bologna, un roboante 1-7, è il record societario. Sempre lontano dal San Paolo, il Napoli ha ottenuto ben 12 vittorie. Indovinato, record. Se poi ci si aggiungono i 13 successi casalinghi si arriva al totale di 25, mai raggiunto prima. Molte vittorie e poche sconfitte, solamente 4, altro primato. Così come quattro sono i calciatori in doppia cifra in campionato, dato che rende Mertens, Insigne, Callejon e Hamsik un unicuum del calcio europeo. Gli azzurri hanno comunque fatto la differenza principalmente lontano dal Vesuvio, prendendosi oltre al record di vittorie in trasferta anche quello delle reti (50), della media punti e della media gol. Il tecnico ex Empoli, che di suo in queste cifre ha messo moltissimo, si prende anche la soddisfazione di firmare alcuni primati personali. E’ il primo ed unico allenatore del Napoli a vincere un girone di Champions League, ma anche ad aver raggiunto un piazzamento nell’Europa che conta per due anni di fila e ad aver centrato nella stessa stagione l’accoppiata eliminazione diretta + qualificazione alla Champions successiva.

I numeri sono impressionanti, ma non fanno altro che aumentare il rammarico di una squadra che probabilmente ha ingranato troppo tardi, perdendo terreno dalla Juventus campione d’Italia e soprattutto dalla Roma, avversaria per il secondo posto, che nonostante un finale di calendario sfavorevole e un periodo di forma non eccelsa è comunque riuscita a mantenere l’esiguo vantaggio accumulato. Ma per Sarri e per i suoi ragazzi è inutile piangere sul latte versato. Le cifre della stagione dimostrano che il cammino intrapreso è quello giusto, un percorso di crescita costante che punta a proiettare stabilmente il Napoli tra i top club italiani europei, soprattutto in vista di un ritorno più o meno prepotente delle milanesi. Quindi la delusione c’è ed è innegabile. Ma è già ora di ricominciare a lavorare, prima sul mercato e poi sul campo. Di certo, Sarri non riposa mai. Neanche d’estate.

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