Che fine ha fatto la numero “10”?

Posted By on Ago 2, 2017 | 0 comments


Tiziano Villanacci

Il nuovo campionato, che partirà il 20 Agosto, si preannuncia ricco di innovazioni e dall’esito tutt’altro che scontato. Milan e Inter stanno investendo nel mercato con la volontà di raggiungere Napoli, Roma e Juventus. I partenopei hanno mantenuto al completo l’organico che ha fiorato la Champions League diretta. La Juventus resta la prima della classe, soprattutto grazie agli acquisti di Douglas Costa e Bernardeschi, nonostante la dipartita di Bonucci. La Roma ha rinnovato molto, a partire dalla guida tecnica, con Di Francesco che sostituirà Spalletti. Questa sarà la prima stagione, dopo venticinque anni, senza Francesco Totti come capitano dei giallorossi e quindi senza un giocatore con alle spalle la numero 10 in casa Roma. Il 10, una casacca simbolo di estro, fantasia e classe. Anche Juventus e Napoli decideranno di non schierare nessun calciatore con questo numero. Tra le squadre più forti della Serie A, solamente Milan ed Inter avranno la numero 10 in campo.

I nerazzurri hanno visto questa maglia sulle spalle di Mazzola, Beccalossi, Suarez e in tempi più recenti Adriano e Sneijder. Con il 10 sulle spalle, l’olandese ha portato il “triplete” a Milano. Ora la 10 è custodita da Joao Mario, recentemente investito di un ruolo da protagonista dal neo tecnico Spalletti. La sua permanenza non è sicura al 100%, vista la corte del PSG, ma il portoghese ha la qualità per essere un degno erede dei grandi campioni sopra citati.

Nel Milan ad indossare la 10 ci penserà uno dei neo acquisti: Calhanoglu. Il talento turco ha l’estro e la fantasia per sostenere un peso così grande, vedremo se ne avrà il carattere. I grandi del passato portano i nomi di Boban, Savicevic, Gullit, Rui Costa e Seedorf. Poca fortuna hanno avuto le ultime due maglie, indossate da Boateng e Honda. Al 23enne turco il compito di riportare ai fasti questa casacca.

Perché Napoli, Roma e Juventus hanno scelto di non schierare la numero 10? La tradizione e la storia devono essere rispettate, soprattutto nel caso delle prime due squadre.

Sotto le pendici del Vesuvio la numero 10 ha un nome ed un cognome: Diego Armando Maradona. Nessuno dopo di lui ha indossato quella che è diventata agli occhi dei napoletani più di una maglia, un vero e proprio ideale di rappresentanza. Insigne negli ultimi tempi ha manifestato qualche piccolo interesse, vedremo se nel futuro si arriverà a quella che sarebbe un vero e proprio appuntamento con la storia.

Discorso simile per la Roma. Se Maradona ha abbandonato il calcio ventisei anni fa, Totti lo ha fatto solamente a Maggio scorso. I tifosi giallorossi ancora devono realizzare l’assenza di un simbolo a 360 gradi. Per ora nessuno si è avvicinato a quel numero e difficilmente questo avverrà per ancora molto tempo, anche se il futuro è imprevedibile. Dovesse arrivare un talento o un giocatore trascinante per obiettivi importanti, potrà giocare con la numero 10? La chiave potrebbe essere lo stesso Totti, da sempre favorevole al non ritiro della maglia.

La Juventus ha deciso di dare continuità a questo numero, dopo l’addio di Alessandro Del Piero. Tevez prima e Pogba poi l’hanno portata con ottimi risultati, anche se agli occhi dei tifosi juventini è impossibile non associare il 10 a Del Piero. Anche qui la storia parla chiaro: Platini, Baggio, Sivori, solo per citarne alcuni. Tutti campioni assoluti che meritavano questa maglia. Si è parlato di una 10 sulle spalle di Bernardeschi,  ma il talento ex Fiorentina ha optato per la 33, affermando di dover meritare sul campo un onore così grande. Ennesimo esempio di come il 10 sia tutto fuorché un semplice numero.

Il campionato sarà spettacolare e combattuto, peccato senza tanti “10” ad apportare quel tocco artistico che sono loro sono in grado di dare.

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