Francesco Falzarano
Il Milan va in scena a Catania contro il Betis, test di livello per i rossoneri. Prima da titolare per Andre Silva davanti e soprattutto per Leo Bonucci, che si prende difesa e fascia da capitano come già annunciato al momento dell’ingaggio e confermato a fine partita da Montella “Non ho pensato a lungo, la società ha preteso che a ragion veduta ci fosse un calciatore del nuovo corso a fare il capitano per sancire il nuovo corso. Non ho fatto molta fatica a scegliere Bonucci perchè credo che abbia il carisma e l’esperienza internazionale per indossare la fascia del Milan“. Tant’é ma la prima dell’ex Juve non è il massimo. Il Milan perde a Catania, 2-1, confermando che una squadra nuova va amalgamata, e va rodata. I rossoneri tornano dalla Sicilia con un po’ di ombre in un’estate piena di luce. Qualche entusiasmo di troppo va smorzato e bisogna capire che la squadra di Montella deve conoscersi. I calciatori devono imparare a giocare e “vivere” tra loro, devono conoscere il proprio allenatore la sua personalità ed il suo modo di fare così come il coach ex Fiorentina deve conoscere carattere e caratteristiche dei suoi uomini. Insomma un processo non si sa quanto lungo, ma certamente dispendioso. Intanto a Catania vince il VAR. Doveri prima annulla un goal al Milan, e dopo da un calcio di rigore al Betis. Bene così per la nuova macchina tecnologica, che sarà difficile e complessa. Sicuramente farà parlare di sè, ma è stata tanto osannata, e adesso non ci sarà più spazio alle parole, ma solo alle immagini e alle decisioni. Il Milan non è stato battuto dal VAR, ma dal campo. É solo un’amichevole e tante sono le cose positive dell’ estate del rossonera, ma qualche campanello d’allarme questa sconfitta lo lancia, e fa capire che il processo di crescita può essere si rapido ma anche più lento, e che comunque ci vorrà pazienza per vedere il miglior diavolo.