Feyenoord-Twente

Posted By on Ago 14, 2017 | 0 comments


di Alessandro Nardi

 

Ottimo esordio dei campioni in carica che confermano di essere ancora la squadra da battere. La
prestazione è andata ben oltre il risultato che sicuramente è fin troppo stretto data la differenza che si è
vista su campo. Già al 22’Boteghin apre il gioco sulla fascia sinistra, Boetius salta Ter Avest con un pregevole
controllo a seguire di sinistro: accelera, entra in area di rigore e dal vertice sinistro dell’area di porta serve il
pallone all’accorrente Jorgensen, il quale deposita in rete dopo aver bruciato sul tempo Andersen. Il primo
tempo prosegue con gli affondi dei padroni di casa che cercano il gol della sicurezza, senza però riuscire a
creare occasioni limpide nonostante la mole di gioco che stanno creando. Così come vuole la più classica
delle leggi non scritte del calcio al 37’ il Twente riesce a siglare un insperato pareggio: dagli sviluppi di un
calcio di punizione dalla trequarti si accede una mischia in area di rigore del Feyenoord, la sfera termina sui
piedi di Ter Avest sull’out sinistro che lascia partire un cross forte, teso che la difesa allontana con un po’
d’affanno. La palla termina sul destro di Jensen, il quale posizionato appena fuori area, spostato lievemente
sulla sinistra, lascia partire un destro potentissimo ed estremamente preciso che s’infila a metà altezza, a fil
di palo in diagonale, non lasciando alcuna speranza
al pur vigile
Bijlow. Nel secondo tempo non cambia lo
spartito di gioco ed al 47’ i campioni d’Olanda creano un’azione manovrata e veloce, che porta Berghuis alla
conclusione dal limite dell’area da posizione centrale, ma il pallone termina abbondantemente alto oltre la
traversa. Gioca bene il Feyenoord, ed è un piacere vederli giocare: attua un possesso di palla molto veloce
per poi cercare di sorprendere gli avversari con dei passaggi filtranti improvvisi seguiti dall’inserimento del
giocatore che ha compiuto il passaggio. Certo in questo modo il rischio di esporsi al contropiede è grande,
ma finché la difesa tiene come oggi non ci sono problemi. Inoltre i biancorossi attuano un pressing
subitaneo nei confronti dei difensori che fanno ripartire l’azione in modo da creare delle difficoltà in fase di
costruzione fin dall’inizio. Il monologo dei locali continua indisturbato e ci si chiede come è possibile che il
risultato sia ancora fermo sull’ 1-1, risposta: perché nonostante l’enorme mole di gioco spesso il Feyenoord
non riesce a creare l’ultima occasione, il passo decisivo. Come ad esempio al 54’ quando Diks semina un
paio d’avversari lungo l’out di destra (la zona di campo da dove partono e si sviluppano quasi tutte le azioni
offensive dei biancorossi), ma il suo cross basso è debole e viene intercettato dal portiere. Al 60’ però il
Feyenoord concretizza la sua supremazia e dagli sviluppi di un calcio di punizione pennellato da Toornstra
che attraversa tutta l’area, Berghuis sul secondo palo brucia il suo controllore e può schiacciare di testa in
diagonale per il 2-1. Nove minuti dopo avviene una serie di batti e ribatti in area del Twente, la sfera
perviene ad El Amadi defilato sul limite destro dell’area di porta che con uno scavetto di destro scavalca il
portiere ma non ci sono compagni a spingere questo pallone che danzava sulla linea di porta. In chiusura di
tempo sono gli ospiti a sfiorare il pareggio: il neo entrato Boere lascia partire un cross teso che taglia tutta
l’area di rigore, Bukley (subentrato da poco anche lui) taglia al centro e si trova solo nel cuore dell’area di
porta, allarga il “piattone” destro ma incredibilmente spedisce la palla fuori dallo stadio. Il “De Kuip” si lascia
andare ad un urlo unisono di paura e sorpresa, poi può tirare il fiato. Ed i campioni in carica possono
bagnare l’esordio con una convincente e meritata vittoria.

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