Una partita e una rivalità speciale, acre e dura: Roma-Atalanta 1972

Posted By on Ago 20, 2017 | 0 comments


Gianluca Guarnieri

Una partita e una rivalità speciale, acre e dura. Le sfide tra Roma e Atalanta non sono gare per deboli di cuore, con vertici assoluti di astio e livore, calcistico ma con punte di grande tensione. E’ almeno da 30 che tra giallorossi e orobici che il clima è sempre più caldo, con tanti episodi, dal carro armato dei tifosi atalantini, ai tantissimi striscioni dei tifosi giallorossi, alcuni acremente ironici sui bergamaschi. Amici mai direbbe qualcuno, e tra le due tifoserie difficilmente si potrà cambiare. In campo lo spettacolo non è mai mancato nella storia: uno per esempio risale al 10 dicembre 1972, con una Roma guidata da Helenio Herrera sconfiggeva la squadra neroazzurra per 2-0. La Roma scendeva in campo con questa formazione: Ginulfi, Morini, Peccenini, Salvori, Bet, Santarini, Pellegrini, Spadoni, Cappellini, Cordova, Franzot. L’Atalanta rispondeva con Pianta, Maggioni, Divina, Savoia, Vianello, Bianchi, Carelli, Vernacchia, Musiello, Pirola, Pellizzaro. La Roma (in maglia bianca, come si usava all’epoca…) iniziò all’attacco e trovò rapidamente il goal con Renato Cappellini al 14′ minuto, con un gran tiro dalla distanza deviato da Stefano Pellegrini. Pellegrini protagonista, con un raddoppio spettacolare 10 minuti più tardi: cross da destra e il giovane attaccante della “Primavera” campione d’Italia, in rovesciata realizzava uno dei goal più belli della storia romanista, proprio sotto la porta di curva Sud. Sembrava Pelé nel film “Fuga dalla vittoria” di John Huston. Un dominio assicurato dalla prova “monstre” di Ciccio Cordova a centrocampo, talento infinito pari però alla sua discontinuità. Il 2-0 poteva essere anche incrementato ma Valerio Spadoni, altro elemento di grosse potenzialità tecniche, sbagliò un calcio di rigore a fine primo tempo con il suo sinistro, ribattuto dal portiere Pianta. Nella ripresa, Ginulfi e Santarini, tra i migliori in campo, riuscirono ad evitare i tentativi atalantini di rimonta. Da segnalare l’ingresso in campo al 57′ di Gaetano Scirea, all’epoca giovane di belle speranze nel vivaio lombardo. Avrebbe segnato una pagina straordinaria del calcio italiano. Ma questa è un’altra storia…

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