Atalanta vedi Napoli e poi svolti: L’antidoto di Gasp

Posted By on Ago 26, 2017 | 0 comments


Giorgio Dusi
2 ottobre 2016 e 25 febbraio 2017. Due date che hanno lasciato il segno nella straordinaria cavalcata dell’Atalanta nello scorso campionato di Serie A, chiuso con lo storico quarto posto: le due sfide contro il Napoli di Sarri, due vittorie che hanno permesso ai nerazzurri di comprendere appieno le proprie potenzialità. La gara d’andata è stata quella della svolta giovane, con gli inserimenti a sorpresa di Caldara, Gagliardini e Petagna nell’undici titolare e l’1-0 finale che ha dato il La alla crescita senza sosta del nucleo orobico; il ritorno, invece, è stato uno 0-2 con doppietta di Caldara che ha permesso di arrivare a soli tre punti da un terzo posto solo sognato, ma con un valore simbolico inestimabile.
Due vittorie non casuali, fruttate grazie all’uomo-contro-uomo a tutto campo tipico della filosofia di Giampiero Gasperini, l’antidoto perfetto al gioco di Sarri, ingabbiato nei centottanta minuti come nessun’altra squadra è riuscita a fare nella scorsa stagione. Nemmeno l’apparentemente inviolabile difesa della Juventus è riuscita a rimediare due clean sheet e due vittorie contro i partenopei. Anche nel nuovo rendez-vous della stagione in corso, al San Paolo, le armi che impugna l’Atalanta sono le stesse degli incontri passati: marcature strettissime dei mediani di Gasperini sui due interni di centrocampo di Hamsik, con gli avanti ad ostacolare la prima impostazione del regista e i tre dietro, con gli aiuti degli esterni, a contenere le sfuriate del piccolo tridente del Napoli.
Cambiano gli uomini, questo è certo: non ci saranno Conti e Kessié – quest’ultimo espulso a Fuorigrotta nel match di ritorno dell’anno scorso – e probabilmente nemmeno Caldara, perdite di peso, ma che preoccupano solo relativamente Gasperini. La formula per inibire Sarri e i suoi non cambia: accoppiamenti singoli, concedendo a soltanto uno dei due centrali difensivi avversari la libertà di impostare in fase di non possesso, ma senza sbocchi. Questione di interpretazione, prima che di talento: recuperare palla, rilanciare l’azione, pungere passando dalle corsie e dai piedi di Gomez. Il tutto con la massima attenzione e determinazione, peculiarità che all’Atalanta difficilmente mancano, sebbene vadano continuamente dimostrate se si vuole continuare a sognare. Al San Paolo, alla seconda giornata, la stagione nerazzurra può prendere il volo: l’antidoto può diventare, di nuovo, pozione magica.

Submit a Comment