Roma avvisata: la nuova Inter fa sul serio

Posted By on Ago 26, 2017 | 0 comments


L’Inter domani sera – ore 20:45 – si scontrerà con la Roma nel ventre dell’Olimpico, dove il famelico pubblico romanista attende già con febbrilità il ritorno, per una notte, dell’ex tecnico Luciano Spalletti. Sarà una gara obiettivamente intrigante, piena di intrecci, soprattutto tecnico-tattici.

La Roma esordirà in casa, dopo un esordio nuvoloso – con intermittenti e timide schiarite – in quel di Bergamo, e lo farà contro l’avversaria peggiore possibile (insieme alla Juventus e al Napoli, mi vien da dire). L’Inter di Spalletti è la squadra che sin qui, assieme al Napoli, ha dimostrato più vigoria, energia, sicurezza e concentrazione.

È un’Inter differente da quella degli anni scorsi, non è più barca in balia delle onde, equipaggio senza capitano. Questa volta la Stella Polare, il riferimento, c’è, è lì, pronta per indicare la via ad un gruppo talentuoso, e fremente di rivalersi su quell’etichetta detrattrice che gli è stata appiccicata in fronte in passato.

The disappointment of Inter's forward Ivan Perisic during the Italian SERIE A soccer match Torino-Inter at Olimpic Stadium in Turin, Italy, 18 March 2017 ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

The disappointment of Inter’s forward Ivan Perisic during the Italian SERIE A soccer match Torino-Inter at Olimpic Stadium in Turin, Italy, 18 March 2017 ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

Cosa è cambiato nell’Inter

La stagione da poco tramontata iniziò con Frank de Boer al comando, il quale esordì prendendo due ganci al mento dal Chievo di Maran, e proseguì in maniera tutt’altro che migliore, accumulando preso un netto ritardo sulle prime della classifica, che impedì all’Inter di salire sulla carrozza di prima classe. Contrariamente, la nuova stagione sotto Spalletti è iniziata al massimo, con un 3-0 secco sulla Fiorentina e con una condizione fisica strepitosa rispetto a molte squadre della Lega. Come detto Spalletti ha donato sicurezza ed identità alla sua squadra, che oggi come non mai scende in campo per dominare gli avversari, giocando palla a terra, muovendo il pallone ad alta frequenza e portando molti uomini a ridosso dell’area nella fase di finalizzazione.

Il denominatore comune con l’Inter deboeriana sono il modulo (il 4-2-3-1), l’utilizzo delle fasce come corridoio di sviluppo azione, e i terzini molto avanzati. Ma ci sono alcune difformità, venute a galla già nel match con la Fiorentina: nell’Inter odierna l’esterno di destra Candreva gioca in una posizione quasi di secondo trequertista, molto vicino a Brozovic, mentre l’ampiezza viene presa dal terzino (D’Ambrosio); dall’altra parte Perisic resta largo per allargare lo spazio tra centrale e terzino avversario, permettendo gli inserimenti del trequartista o di Borja Valero, che abbiamo visto in veste assai dinamica nella prima gara di campionato. L’uscita pulita del pallone dalla difesa viene garantita dalla concentrazione di uomini tecnici in zona bassa, con Skriniar che spesso avanza palla al piede e gestisce; Borja Valero e Vecino giocano uno sopra all’altro sfasando le linee avversarie, e creando così linee di passaggio per nutrire la manovra.

Spalletti affronterà una squadra che, come la Fiorentina settimana scorsa, gioca con un 4-3-3: questo rende prevedibile un palleggio superiore da parte dell’Inter, che con i centrali da dietro può giocarsi spesso il 2-vs-1 sulla punta avversaria. Rimanendo sempre sul tema, saranno fondamentali i duelli che verranno a formarsi naturalmente tra gli interni di centrocampo dell’Inter e le mezzeali romaniste. Inoltre, se Spalletti dovesse confermare uno dalla grande mobilità come Brozovic dietro ad Icardi, potrebbe avere parecchi vantaggi a centrocampo sfruttando i continui movimenti verso il pallone del croato, che spesso esce dalla sua zona di competenza e va ad aiutare in mediana per far sfogare il palleggio.

La Roma verrà probabilmente presa ad uomo, con Brozovic che schermerà De Rossi, e ancora gli interni che seguiranno le mezzeali di Eusebio di Francesco. La chiave della gara, oltre che ai duelli riguardanti il triangolo di centrocampo, sarà il predominio delle corsie esterne, determinato dagli esiti dei duelli individuali che si andranno a formare. In questo senso i terzini avranno grandi responsabilità, così come gli esterni nel loro doppio lavoro.

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