La Roma abusa del concetto di cinismo

Posted By on Set 27, 2017 | 0 comments


Tiziano Villanacci

Una brutta Roma torna alla vittoria in Champions League in trasferta dopo sette anni. I giallorossi si impongono per 1-2 ai danni di un Qarabag che fino alla fine ha avuto chance di pareggiare la partita. I gol di Manolas e Dzeko consegnano a Di Francesco la quarta vittoria consecutiva e la quasi certezza di un terzo posto nel girone di Champions League.

La chiave di tutto è racchiusa nella testa dei giocatori in campo. La Roma, come in gran parte delle ultime occasioni, ha approcciato con il giusto atteggiamento una gara che rappresentava insidie simili agli ultimi match. Il doppio vantaggio non è stato casuale, ma frutto di una manovra corale che faceva pensare ad un ulteriore miglioramento. L’errore di Gonalons, coinciso con il gol degli azeri, ha completamente offuscato la mente dei giocatori in campo.

Improvvisamente la Roma è diventata lunga nei reparti ed imprecisa negli appoggi. Di Francesco ha provato a cambiare le carte in gioco, schierandosi con un finto 4-3-3, molto più simile ad un 4-2-3-1, con Nainggolan più alto delle recente partite, vista l’assenza di un giocatore come Perotti in grado di creare superiorità numerica e la presenza di un esterno atipico come Defrel. La testa però anche nella seconda frazione è rimasta negli spogliatoi, con una Roma in balia della (assente) forza degli avversari. I cambi sono stati azzeccati ed i giallorossi, tolta un ultima occasione sul finale di partita di Ndlovu, non hanno subito reali pericoli. Per semplificare il concetto, in casa Roma oggi si sorride solamente pensando al risultato finale.

I prossimi test contro Milan, Napoli, Chelsea e Torino saranno di tutt’altro spessore. Di Francesco forse in questa occasione ha esagerato nel turnover, cosa che potrà fare di meno in questo quartetto di partite. Qui la Roma si giocherà una fetta importante di stagione, più dal punto di vista mentale che dal punto di vista della classifica, considerando la gara in meno ed i quattro punti in Champions League. Proprio quella testa che oggi è stata ben salda nel corpo dei giocatori per i primi venti minuti, prima di andarsi a sedere in panchina, come ci fosse stato anche per lei un (insolito) turnover.

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