Atalanta, il peso del Papu

Posted By on Ott 16, 2017 | 0 comments


di Giorgio Dusi

Passo falso in trasferta, il quarto nelle ultime quattro gare di campionato. L’Atalanta cade a Genova sotto i colpi dell’attacco Sampdoriano, china nuovamente il capo lontano dalle Orobie: nessuna vittoria lontano da casa, solo nove i punti raccolti negli otto impegni. Questioni Europee e mondiali, probabilmente: le fatiche albicelesti di Gomez spingono Gasperini a rinunciare al proprio fuoriclasse dal primo minuto, salvo inserirlo all’ora di gioco, dopo l’uno-due firmato da Zapata e Caprari che mette in ginocchio i suoi.

Bottino povero in quel di Marassi, con vista sull’Europa League, principale ragione del turno di riposo concesso al Papu: mentalmente massacrante il viaggio in Argentina prima ed in Ecuador poi, sia a livello psicologico che fisico. Obiettivo preservare il dieci per l’Apollon, giovedì. La scelta però cozza con il divario tecnico che separa i bergamaschi ed i ciprioti e allo stesso tempo con tutte le insidie del Ferraris. Probabilmente – sebbene parlare col senno del poi sia più comodo – sarebbe stato più logico sfidare al completo gli uomini di Giampaolo, reduci da due settimane di lavoro post-scoppola-di-Udine (quattro a zero senza appello).

Senza il proprio leader tecnico, l’Atalanta si scioglie nella ripresa, dopo aver chiuso in vantaggio il primo tempo. Tecnicamente la prima frazione è impeccabile per i nerazzurri, che quasi dominano sul piano del gioco, ma non raggiungono un raddoppio forse meritato. Manca qualcosa, manca l’ancora di salvataggio nei momenti difficili: avere Gomez in campo non aggiunge solo un enorme plus di talento, ma anche di mentalità. Calciatore di rango superiore, l’argentino, capace di leggere i momenti e prendersi le responsabilità.

Nei quattro sciagurati minuti in avvio di ripresa, i ragazzi di Gasp non trovano l’appiglio su cui poggiarsi, manca l’aiuto a tutto campo che solo il Papu garantisce. Manca lo spirito del nativo di Buenos Aires. La lacuna si avverte nei momenti pesanti, Linetty trova il modo di chiudere il match, un k.o. tecnico da cui gli orobici non si rialzano. Nove punti in archivio in otto gare, due sole vittorie in otto partite: numeri dettati certamente da una condizione non brillante e dalla necessità di amalgamare una squadra nuova, la quale deve altrettanto conoscere i ritmi che l’Europa porta in dote. Altre sei partite in diciotto giorni attendono Gasperini, obiettivo cancellare il nefasto pomeriggio ligure e riprendere a marciare, sulle ali di un entusiasmo che una singola débacle difficilmente sradica.

Submit a Comment