L’arte della concretezza

Posted By on Ott 22, 2017 | 0 comments


Tiziano Villanacci

La Roma vince la sua undicesima vittoria consecutiva in trasferta ai danni di un Torino che si è arreso solo ad una splendida punizione di Kolarov. I giallorossi non hanno brillato nell’arco di tutti i novanta minuti, risentendo delle fatiche di Londra e mal assimilando i numerosi cambi di formazione rispetto alla gara di Champions.

Tatticamente il match si gioca sulla fascia sinistra del Torino, con Kolarov che prova a riproporre le stesse giocate con El-Shaarawy che tanto bene riescono con Perotti. La partita è spezzettata, con numerosi falli a centrocampo che la rendono fisica. Il Torino agisce prevalentemente nella zona centrale, con un Ljajic che sbaglia diversi appoggi per l’unica punta Sadiq.

Le due squadre si equivalgono nella tenuta difensiva e nell’assenza di quella offensiva, fattore che rende il match anche poco gradevole agli occhi di tifosi emotivamente coinvolti e neutrali. Partite del genere sono risolte dall’estro di un fantasista o dalla personalità del singolo. Tante volte questi due fattori coincidono nel momento della giocata e nel nome del giocatore che in casa giallorossa non può che essere Aleksandar Kolarov. Il terzino ex City aveva già deciso la gara sempre su calcio di punizione, in quell’occasione rasoterra. Quest’oggi disegna una parabola dai venticinque metri che trafigge un non del tutto incolpevole Sirigu, reo di non aver letto in anticipo la traiettoria disegnata dal serbo.

La Roma vince come si deve fare nei momenti di difficoltà, soffrendo e raccogliendo molto di più di quanto costruito. In tante occasioni, anche in questa stagione, non ha chiuso le gare e non ha concretizzato tante situazioni che poi hanno influito sul risultato. Quest’oggi è avvenuto l’esatto opposto. Vittorie del genere devono però far concentrare ancor di più Di Francesco sull’importanza di alcuni giocatori e sulla loro insostituibilità sul campo, Perotti su tutti.

Ora Crotone e Bologna in una settimana dove i giallorossi dovranno gestire energie e non perdere punti, nella rincorsa ad un posto Champions e nel sogno, mai tanto nascosto, di poter lottare per lo scudetto. Perché i campionati si vincono anche con tre punti a dispetto di prestazioni del genere.

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