Ottanta giorni di Euro-Atalanta: top 3

Posted By on Nov 8, 2017 | 0 comments


di Giorgio Dusi

 

Con sedici gare alle spalle, l’Atalanta manda in archivio il primo terzo della stagione 2017/18. La novità dell’Europa risucchia energie preziose per il campionato, condizionando la classifica. Normale, in effetti, per una squadra poco abituata a certi ritmi, con un allenatore che sta imparando solo ora a gestirli e una rosa di calciatori che per larga parte il doppio impegno non l’ha mai sperimentato. Tra Serie A ed Europa League, il bilancio generale della squadra è di sei vittorie, altrettanti pareggi e quattro sconfitte. Numeri non eccezionali, ma comunque discreti. L’attuale pausa per le Nazionali è il primo momento utile per tracciare bilanci e zoomare sul primo terzo di annata orobica. In particolare, partendo da tre aspetti nella quale l’Atalanta si è distinta.
L’attacco profondo – Tre alternative nel ruolo di prima punta, quattro opzioni plausibili sulla trequarti, più, ovviamente, l’intoccabile e duttile Gomez. Gasperini nel corso della stagione ha sperimentato e mosso molto tutte le pedine a sua disposizione, lasciando un po’ più in coda Orsolini e Vido per questioni anagrafiche e di esperienza. Quando saranno però pronti, auspicabilmente entro il 2018, si aggiungeranno ad un reparto affollato, ricolmo di possibilità tecniche e tattiche. Kurtic, Ilicic, Cristante, Petagna e Cornelius, oltre ovviamente al Papu, stanno garantendo continuità e presenza, ma soprattutto sembrano saper (e poter) giocare insieme l’uno con l’altro più o meno in ogni maniera. La punta danese, al netto di un paio di prestazioni sotto tono dovute probabilmente al cambio di campionato – dalla Danimarca alla Serie A il salto non è breve – sta mostrando buone doti e a livello fisico è una risorsa importante. Difficilmente nelle gare importanti Gasperini farà a meno di Ilicic, Gomez e Petagna, il tridente più forte che può schierare, ma sa di poter contare anche sull’avanzamento di Cristante e su un’arma tattica come Kurtic. Oltre ai giovani, in crescendo.
La difesa flessibile – Manteniamo l’attenzione sull’assortimento della rosa, spostando però la lente più indietro di diversi metri. Ciò che maggiormente colpisce nella retroguardia nerazzurra è la capacità di tutti gli interpreti di coprire ogni posizione, indifferentemente a destra, al centro o a sinistra della difesa a tre. Di fatto l’Atalanta ha quattro titolari che ruotano in maniera piuttosto regolare, permettendo a chi ne ha bisogno di rifiatare senza patemi. L’arrivo di Palomino, unitosi agli inizialmente intoccabili Masiello, Caldara e Toloi, è stato un toccasana ed un upgrade di primissimo livello rispetto a Zukanovic, apparso lo scorso anno in difficoltà a più riprese. Anche in questo caso, come per l’attacco, ci sono due giovani da far maturare: Bastoni e Mancini. Un reparto completo, solido e anche tecnico.
L’approccio con l’Europa – Due vittorie e due pareggi per presentarsi a livello continentale. Un roboante 3-0 sull’Everton, già in depressione ma pur sempre avversario di livello, e l’1-1 strappato in trasferta contro una delle favorite alla vittoria finale, il Lione. L’Atalanta è in vetta al proprio girone di Europa League e la qualificazione sembra essere davvero ad un passo, se non addirittura un affare già definito solo in attesa di ufficialità. Gasperini ha trasportato nel migliore dei modi la sua identità in un contesto europeo, cavalcando l’entusiasmo che da mesi trascina Bergamo e la sua squadra. I risultati non sono stati costanti anche in campionato, ma c’è licenza di sognare in Europa League. Nelle fasi ad eliminazione diretta si aprirà un nuovo mondo, con i nerazzurri che dovranno confrontarsi con una realtà totalmente diversa. L’approccio e il probabile esito del raggruppamento lasciano però trasparire fiducia, altra arma chiave per essere competitivi in Europa.

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