di Elia Faggion
Ogni anno, a questo punto, è la stessa, solita, immutabile routine: l’estate finisce, le giornate si accorciano, ci saluta l’orario legale: è il tempo delle lunghe notti. Alcune di queste, per gli amanti del fùtbol, sono molto particolari, èerché entra nel vivo la coppa più folle della storia del calcio. La chiamano Copa Libertadores, ma se preferite, la casa dell’impossibile.
La Copa è il teatro dei misteri più inspiegabili di questo sport. Normalissimi portieri compiono parate degne del miglior Reed Richards, come in un fumetto di Stan Lee.. partite finite, strafinite, sotterrate, riemergono a galla e cambiano la storia di un paese.. giocatori totalmente sconosciuti diventano di punto in bianco eroi per milioni di bambini ed adulti.
Non sono certo che la magia esista, ma se esiste, si chiama Copa Libertadores.
Stavolta la bacchetta magica ha sfiorato Gremio e Lanus, che tra qualche settimana lotteranno per piantare la propria bandiera sul monte della Storia del calcio sudamericano. Sono entrambe palesemente toccate dal destino: una per arrivare in finale ha avuto bisogno che il suo portiere, Marcelo Grohe, compisse una parata che sarà probabilmente oggetto di studio per i migliori ricercatori di Fisica del pianeta per i prossimi 20 anni.. mentre l’altra doveva fare 4 gol, al River Plate, in 40 minuti. E li segna, uno dopo l’altro, perché siamo in Copa Libertadores.. dove l’imponderabile si scontra quotidianamente con la realtà.
Il Lanus potrebbe baciare la Copa per la prima volta, e parte chiaramente da sfavorito, contro il Gremio che invece l’ha già alzata 2 volte. Non serve specificare che ogni pronostico è inutile, dato che non esistono regole in questa competizione. Solo una cosa credo sia utile rimarcare: il fatto che ognuno di noi farebbe bene a non addormentarsi troppo presto, le notti del 23 e 30 novembre..