(di Gianluca Guarnieri) E ora è dura. Veramente. La Nazionale italiana perde per 1-0 il match di andata contro la Svezia e mette seriamente in pericolo la qualificazione per il campionato del mondo di Russia 2018. Una sconfitta pesante che mette sul banco degli imputati il CT Ventura, che non è riuscito a dare un gioco nelle ultime gare degli azzurri, ondivago tra un 4-2-4 improbabile e uno sterile 3-5-2. Italia che sfiora subito il vantaggio al 6′ con Belotti, che colpisce di testa da buona posizione, su bel cross di Darmian dalla sinistra, ma manca il bersaglio clamorosamente. Gara dura con gli svedesi decisi a far valere la maggiore stazza, e gli azzurri troppo inclini a cadere nelle più che probabili provocazioni, vedi Bonucci e Berg. Nella ripresa la rete che decide la pertita: tiro di Johansson deviato dalla caviglia di De Rossi, che spiazza Buffon. Una doccia gelata che non sveglia la squadra azzurra. Il centrocampo italiano tiene troppo palla e non trova la verticalizzazione necessaria per far saltare la muraglia “gialla”, in una serata di poca brillantezza dei due attaccanti (Belotti ed Immobile, poco pericolosi, anche per via di una condizione fisica non eccellente). L’unica azione pericolosa degli uomini di Ventura capita a Darmian che centra il palo alla sinistra di Olsen, con una gran botta dai venti metri. Non servono a molto i cambi di Eder e Insigne (troppo tardi l’entrata del piccolo fantasista napoletano…). Ora il ritorno a San Siro tra 3 giorni. 72 ore per poter trovare la chiave per ribaltare la sconfitta. Il 2-0 o la vittoria con 2 goal di scarto non è impossibile, ma giocando in maniera diversa e sicuramente più aggressiva. Mancare la qualificazione al prossimo mondiale sarebbe un disastro calcistico, una Caporetto del nostro sport, di dimensione enorme. E’ successo soltanto nel 1958, e una ripetizione sarebbe catastrofica per tutto il movimento e lo sport italiano. A San Siro, lunedi, bisognerà salvare il salvabile e la faccia, dopo la brutta figura di questa sera.