(di Gianluca Guarnieri) This is the end. L’incubo si materializza. L’Italia non riesce a realizzare nemmeno un goal contro la Svezia venendo eliminata nei play off per il campionato del mondo di Russia 2018. E’ un baratro vero e proprio per l’intero movimento calcistico italiano e, in senso generale, per lo sport nazionale. Tante le colpe, suddivisibili nella squadra, il tecnico Ventura e la Federazione per una Caporetto sportiva amarissima. Nel match di San Siro, colmo di quasi 75.000 spettatori, la squadra azzurra preme per tutta la gara, ma con una pressione sterile, affidata quasi esclusivamente alle giocate dei propri elementi, senza la minima impostazione tattica, in un assalto arruffone e senza il criterio giusto. In ogni caso, tante occasioni da goal per l’Italia, pericolosa prima, con Immobile con conclusione ribattuta da Granquist a pochi centimetri dalla rete, Florenzi (con il diagonale dell’esterno romanista respinto di piede da Olsen) e Candreva, che spara alto da buona posizione. Nella ripresa lo stesso leit motiv, (pericoloso Florenzi con una conclusione in spaccata) con l’entrata in seguito di Belotti e El Sharaawy. Proprio il talento ligure si fa pericoloso con una stoccata al volo respinta dal portere svedese. Poi il confuso finale, con tanto di Gigi Buffon a saltare sui calci d’angolo offensivi. Non basta. L’incubo giunge sul fischio del modesto arbitro spagnolo Lahoz. Come nel 1958, eliminati dall’Irlanda del Nord dai mondiali in Svezia (corsi e ricorsi storici…). Ora 2017 anno di grazia, la disfatta ha i colori di una Svezia peraltro nemmeno irresistibile. Un momento pesantissimo, che segue le doppie eliminazioni mondiali al primo turno di Sudafrica 2010 e Brasile 2014. Ora l’addio di Ventura è quasi scontato, e vedremo cosa accadrà anche a livello federale, con il Coni e il suo Presidente Malagò pronto a passi importanti e severi. Uno dei momenti, in ogni caso, più brutti della storia del calcio italiano. 11 anni fa abbiamo vinto un mondiale. Sembra un secolo fa…