Italia vs Svezia, La resa dei conti

Posted By on Nov 13, 2017 | 0 comments


Francesco Falzarano

Non è un ottavo di finale, ne un quarto Mondiale. Figuriamoci se dovessimo immaginare una semifinale o una finale Mondiale. Niente di tutto ciò. Eppure stasera, ore 20:45 l’Italia si ferma, solo ed unicamente per andarci a questo Mondiale. Russia 2018, all’orizzonte, un orizzonte ad oggi pomeriggio troppo lontano per considerarlo reale, ma troppo vicino a quella che potrebbe essere la cruda realtà. L’Italia fuori dal Mondiale, una possibilità, vera, concreta, oggi più che mai. E’ successo solo una volta, nel lontano 1958 e la Nazione ne subì le conseguenze. Già perché in un paese spesso diviso, tra politica, economia, nord e sud, la Nazionale ha sempre unito. E’ accaduto sempre, nell’82, nel 2006, quando quella coppa del mondo ha consacrato il cielo a tinte tricolori, unendo l’Italia e gli italiani.

Un Italia non al Mondiale – inimmaginabile – scrivono dall’estero, eppure in Italia, l’ipotesi prende sempre più forma e sostanza. Come una malattia, che vede le sue origine, nelle tracce lasciate al Santiago Bernabeu, partita ago della bilancia della Nazionale di Giampiero Ventura. Di lì, i più ottimisti dicono che tutto è girato nella direzione sbagliata, i più pessimisti criticano aspramente l’operato di un CT mai considerato all’altezza. Noi ci sentiamo di dire che forse è venuta fuori la vera idea ed identità di questa Nazionale, che anche nelle vittorie pre-Spagna non ha mai del tutto convinto. Una Nazionale che dopo l’Europeo non ha fatto il dovuto ricambio generazionale, temibile agli occhi del Mondo perché  legata al nome “Italia” e a quelle quattro stelle sul petto, ma poco Italia nel suo essere per confermare la storia calcistica di questo paese.

Poi Giampiero Ventura, che in questo tempo da CT ci è sempre sembrato uomo solo al “comando”. Raccolta l’eredità di Conte non ha saputo dare un imprinting ben definito agli azzurri. Sfortunato come periodo storico, azzannato dalla critica, ne è sempre venuto fuori con una mascherata calma con il sapore di rabbia. Vero è che per importi con veterani di livello mondiale devi avere una forte identità e personalità, ma fare processi ora è inutile. A noi per interessa il campo. Ha sbagliato il CT in Spagna, nella partita più importante, la scelta di modulo e uomini, sconfessata poi nello spareggio, con il passaggio alla difesa a tre. C’è confusione, c’è paura.

Stasera, si cambia ancora, sempre 3-5-2, abbandonata ormai l’idea del 4-2-4 almeno dall’inizio. La cosa che fa impressione è che ci sarà Jorginho titolare con ogni probabilità, alla prima convocazione con Ventura, e dentro nel match più importante, così come Gabbiadini che dovrebbe affiancare Immobile. Un match da titolare con il coach ex Torino, un goal con il Liechtenstein, ed un goal ogni 264 minuti in Premier. Insomma argomenti di riflessione c’è ne sono, ma non adesso, non ora.

Quel che conta è la qualificazione, a tutti i costi, ad ogni modo ed in ogni tipo di circostanza. L’Italia con la testa, con la cattiveria, con la rabbia, con San Siro deve prendersi questo Mondiale. Poi si potrà parlare, poi si potrà decidere, poi si vedrà. Ma stasera conta solo staccare il Pass per Russia 2018. Italia, Ventura, Federazione, siamo  alla resa dei conti.

PROBABILE FORMAZIONE

3-5-2 Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Candreva, Florenzi, Jorginho, Parolo, Darmian, Immobile, Gabbiadini.

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