Lazio-Fiorentina: presentazione

Posted By on Nov 26, 2017 | 0 comments


di Vincenzo Boscaino
“A volte l’uomo è straordinariamente, appassionatamente innamorato della sofferenza.” Se il cammino della
fiorentina in trasferta potesse essere riassunto in poche parole, niente meglio della frase di Dostoevskij si
adatterebbe a tale compito.
Un’ amore per la sofferenza che si traduce in 3 sconfitte nelle ultime 5, 1 vittoria contro il modesto
Benevento e un pareggio con la Spal.
Questa volta sarà diverso. Non si tratterà di autolesionismo, ci sarà la Lazio, ci sarà Immobile e una piazza
che viaggia sulle ali dell’entusiasmo.
Mr. Pioli avrà a disposizione, per l’insidiosa trasferta di Roma, Thereau tra gli undici titolari al posto di Gil
Dias. Un rientro che si preannuncia determinante nell’economia della partita. Il francese andrà ad agire sulla
catena di sinistra supportato dal connazionale Veretout e Biraghi.
Solo analizzando le statistiche in trasferta di Thereau si può comprendere il suo peso specifico all’interno del
sistema dei gigliati: con il suo 78,2% di passaggi riusciti è senza dubbio l’attaccante che più gioca con e per la
squadra, confrontato con il 71,1% di Simeone e il 76,5% di Chiesa. Inoltre, il francese non solo è il più
cercato tra i compagni e colui che meglio gestisce la transazione palla al piede, ma ha anche uno score di 2,8
duelli aerei vinti a partita, un dato significativo se si considera che il secondo nella rosa è il difensore
German Pezzella con 2.
Mr. Pioli sa bene che il francese è una freccia da scoccare al momento giusto, con accortezza. Per questo
andrà ad agire dalla parte di Marusic che sarà proiettato a svolgere e supportare l’azione offensiva,
lasciando Bastos pericolosamente nell’uno contro uno con Thereau. Dall’altra parte agirà Chiesa con il
doppio compito di abbassarsi e seguire le avanzate di Lulic e cercare di prendere alle spalle Radu in fase
offensiva con le sue violente accelerazioni sull’ out di destra.
A centrocampo Badelej, Veretout e Benassi dovranno prestare attenzione agli inserimenti di Milinkovic e
Luis Alberto e allo stesso tempo cercare di verticalizzare, appena possibile, verso gli attaccanti per prendere
in contropiede una difesa Laziale, forte fisicamente, ma che non annovera tra le sue qualità principali la
rapidità.
In difesa davanti a Sportiello una linea a 4 con Gaspar, Pezzella, Astori e Biraghi con un’unica ossessione:
fermare Immobile.
Perdere con la Lazio, questa Lazio, a Roma, rientrerebbe nel flusso di avvenimenti che potremmo ricondurre
alla sfera della normalità. Perdere perché inferiori, perché non abbastanza.
Oppure vincere ed essere grande, grande come non si era scoperta fino ad adesso, come noi non l’avevamo
scoperta fino ad adesso.
Che sia l’una o l’altra cosa, questi sono Interrogativi di cui avremo risposta alle 18. Tutto in novanta minuti.

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