Questione di testa

Posted By on Dic 8, 2017 | 0 comments


Tiziano Villanacci

Seconda gara per Gattuso sulla panchina del Milan e seconda delusione per il tecnico calabrese. Il suo Milan esce sconfitto per la prima volta nel girone di Europa League contro il Rijeka per 2-0. Gara ininfluente dal punto di vista della classifica finale ma che ha evidenziato come ci sia grande difficoltà dal punto di vista tecnico e fisico.

Gattuso conferma quel 3-5-2 con il quale ha iniziato la sua avventura a Benevento. Come era ovvio che fosse, gli uomini schierati in campo sono seconde e terze linee, per permettere ai titolari di avere un riposo fisico, dettato dalla differenza nell’intensità dei nuovi allenamenti.

Storari in porta, difesa a tre composta da Zapata, Paletta e Romagnoli. Calabria ed Antonelli sugli esterni con Zanellato, Biglia e Locatelli a centrocampo. Il duetto offensivo è composto da Cutrone ed Andre Silva, ormai relegato a bomber di Europa League. Con un undici così inedito è impossibile aspettarsi delle trame in campo che vadano oltre la giocata del singolo ed il tentativo di provare degli scambi ravvicinati.

Il Milan va sotto a causa di una splendida punizione di Pulijc dopo soli sette minuti, uscendo definitivamente da una partita dove era già complesso entrarci. Il raddoppio dei serbi arriva ad inizio ripresa ad opera di Gavranovic. Il momento nel quale arrivano questi due gol fa riflettere sul’atteggiamento e sulla testa dei giocatori in campo. Una rete per tempo, sempre ad inizio gara, sintomo di non concentrazione e di mancanza di stimoli.

Gattuso continua a lavorare secondo le sue idee, come indirettamente consigliatogli da Ancelotti in una sua recente intervista. Il materiale a disposizione non è dei migliori, ma sarebbe stato più che sufficiente per iniziare con due risultati positivi.

Se i due punti persi a Benevento pesano maggiormente sia per la posizione attuale dei rossoneri in classifica che per la situazione che ha portato al pareggio dei sanniti, quella di oggi appare come una sconfitta programmata. Ma vincere aiuta a vincere e allo stesso modo perdere aiuta a perdere. Ecco perché sarà ancora più complesso il posticipo domenicale contro il Bologna. A San Siro servirà un Milan concentrato, preciso e soprattutto cinico. Perché i primi due esami non sono stati superati e nel calcio si sa, le occasioni si contano sulle dita di una mano.

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