Chi l’ha detto che uno 0 a 0 vale solo un punto?

Posted By on Dic 11, 2017 | 0 comments


di Vincenzo Boscaino

 

Per la classifica si. È matematica. Freddi calcoli a cui la ragione non può scappare. Ma le sensazioni, vibrazioni ed emozioni ci possono permettere di pesare quel punto e farlo valere di più. Perché vale di più.
Il primo tempo di Napoli è un mix di contraddizione per la Fiorentina. Speranza per il futuro, rammarico per il passato. L’Europa è a portata di mano, la Sampdoria non è distante, ma sarebbe potuta essere più vicina, molto più vicina.
Nella terra di Albione si userebbe l’espressione “What if” per riferisci a qualcosa di ipotetico, storie passate che avrebbero potuto cambiare il presente. Crotone e Spal sono il “What if” della Fiorentina. Adesso sarebbe già in Europa con 5 punti in più, senza stare a fare calcoli, senza considerare gli avversari.
Il punto di Napoli non vale solo un punto. No. È una presa di coscienza importante, la Fiorentina può andare a giocare ovunque, contro tutti.
Thereau, Simeone e Chiesa sono un tridente importante a cui aggrapparsi nei momenti di difficoltà. Il francese che viene incontro tra le linee, Chiesa che scappa alle spalle del terzino e un Cholito sempre pronto a punire. Tridenti migliori in serie A non se ne vedono molti. Sono completi, affamati, tecnici.
Ma questo punto non vale solo un punto, perché si è giocato di squadra. Sportiello sempre protetto. Per carità anche fortunati in certe occasioni, ma non si è mai avuta l’impressione che la Viola stesse per cadere. Un pugile che sapeva incassare, che sapeva aspettare, contenere le folate avversarie. Un pugile che sapeva come rimanere in piedi, che non voleva saperne di cadere.
Rimane sempre uno 0 a 0. Ma a volte i pareggi più che le sconfitte sono il preludio della vittoria. Si ritorna a Firenze con una certezza: adesso non si devono soddisfare solo i sentimenti. La classifica si costruisce con i freddi calcoli a cui la ragione non può scappare.
Servono i 3 punti. Servono le Vittorie.

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