Italiane contro tedesche: è sempre Italia-Germania 4-3

Posted By on Dic 12, 2017 | 0 comments


di Matteo Quaglini

 

In fondo è sempre ItaliaGermania4-3 da leggere e scrivere così, tutta d’un fiato. I sorteggi delle coppe europee hanno seguito, ancora una volta, questo mantra del calcio. Questo remake continuo della grande pellicola tra squadre tedesche e italiane. Mai noiosa, mai stanca come nei film di oggi che proiettano quelli di ieri. No, Italia-Germania è sempre un film nuovo. Emozioni e momenti storici. Due stili contro. Due mentalità a confronto, quella della fantasia italiana intrisa alla tattica contro quella del metodo e del non arrendersi mai dell’indomabile Deutschland.

Gli ottavi di finale vedranno contro il Borussia Dortmund e L’Atalanta. E siccome questa è una storia di paralleli, è inevitabile che anche la pallavolo abbia avuto i suoi ItaliaGermania4-3. Vicino allo scontro che l’Atalanta giocherà nella Renania dell’industria inflessibile teutonica, c’è quello che la Sisley Treviso giocò a Parigi nel 2000 in finale di coppa dei Campioni contro il Friedrichshafen. La migliore squadra di Germania nello sport in cui si salta sempre per inseguire un pallone.
Inseguire un pallone e metterlo a terra possibilmente, per vincere. O calciandolo per passare il turno e andare ai quarti di una coppa l’Europa League, che non vinciamo dal 1999. Nel 1999 la Sisley Treviso dominava, in Italia e all’estero. Ricca dei migliori campioni, ricca del miglior gioco era la somma della grande pallavolo italiana mescolata con il meglio dei giocatori slavi, Grbic e Fomin. Due re del contrattacco.
Un po’ quello che esprime oggi l’Atalanta del Gasp: aggressività e capacità di contro-giocare con Gomez, Petagna, Cristante. In casa e fuori è la stessa cosa, si gioca. E si gioca forte, il muro del Westfalenstadion è avvisato.
Lo stesso muro che i tedeschi di Baviera opposero alle schiacciate di Papi  e Bernardi, all’obice russo Dimitri Fomin fuoriclasse tra gli opposti dell’epoca storica dei fenomeni nella pallavolo. Vinsero i ragazzi, i campioni di Daniele Bagnoli, la loro terza coppa dei campioni. E per i tedeschi fu la storia di sempre, l’incubo italiano che si materializza quando si fa sul serio. Papi con la coppa
Loro giocano, noi vinciamo. Loro combattono, noi aggiriamo l’ostacolo. Loro pensano, noi ci mettiamo il cuore e il coraggio. Loro sono lì che non mollano e noi non gliela diamo vinta, più testardi di loro. Italia-Germania è stata sempre così anche all’ultimo europeo quando i tedeschi andavano al tiro con la paura di sbagliare dimenticando la loro storia fatta di Kaiser, imperatori, romane memorie e freddezza glaciale. Peccato non averne approfittato allora ma le guasconerie pur affascinanti non pagano nella vita, nel calcio e nella pallavolo.
L’Atalanta non sarà guascona a Dortmund e Bergamo, le città dell’eliminatoria, ennesima, tra noi e loro. Gasperini e i suoi sanno cos’è il Dortmund e quale storia europea si porta appresso. La Sisley Treviso di diciassette anni fa era più forte di questa Atalanta, ma i ragazzi terribili atalantini possono farcela come i campioni di Treviso di allora.
E’ la storia assieme alla cronaca di oggi a dircelo: due gironi invertiti superbo quello dell’Atalanta mediocre quello del Borussia. L’aver già nella sua storia europea eliminato una tedesca, il Colonia nel 1990-91. L’avere un argentino in squadra come la mitica squadra di ventisette anni fa, Caniggia figlio del vento allora, il Papu Gomez oggi.
E infine le statistiche, arma è vero a doppio taglio, delle vittorie ma anche delle sconfitte italiane del Dortmund. Le sconfitte contro la Juventus nel 2015, quelle di Napoli nel 2014, l’Inter nel ’64 e ’94 e ancora la Juventus nella finale UEFA del 1993, fanno sperare nell’ennesimo ItaliaGermania4-3.
Al contempo però visto che quelli, gli avversari, sono tedeschi e proprio non vogliono saperne di mollare bisogna ricordare la finale di coppa campioni tra Dortmund e Juventus 3-1 con tutti i reprobi teutonici ex-juventini nelle fila del Borussia. E furono dolori, con le capocciate di Riedle, le difese di Kohler, il gol parabolico di Ricken nemmeno fosse Gerog Grozer lo schiacciatore pazzo della Germania di Giani, che ci ha bombardato nell’Italia-Germania sottorete agli ultimi europei.
La Sisley domò i tredici volte campioni di Germania nella Parigi alleata, anche se scorbutica con gli italiani, contro i tedeschi mai troppo amati. L’Atalanta giocherà il suo piccolo-grande Italia-Germania cercando di fermare gli Aubameyang, i Pulisic, i Subotic proprio come Marcos Milinkovic, un altro argentino guarda caso come il Papu Gomez di oggi, con i sui 204 centimetri fermò i tedeschi che volevano riportare la Baviera sul tetto d’Europa, come nelle più suggestive iconografie del Sacro Romano Impero.
Se diciassette anni fa ci fossero stati in campo e in panchina nella finale di Parigi, Vital Heynen il pazzo allenatore belga e Georg Grozer lo schiacciatore ungherese naturalizzato tedesco, monumenti dei bavaresi anni dopo, allora Sisley Treviso-Friedrichsfafen si sarebbe potuta leggere ItaliaGermania4-3 tutta d’un fiato.
Chissà magari sarà possibile leggerla così Atalanta-Dortmund, tutta d’un fiato. Auguriamocelo.

 

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