Atalanta, il Napoli nel destino

Posted By on Gen 20, 2018 | 0 comments


di Giorgio Dusi

 

2 ottobre 2016, quando tutto è iniziato, quando l’ascesa dell’Atalanta ha preso piede. Quando Gasperini, parlando al telefono con Percassi la sera prima, si sentì dare – non del tutto ironicamente – del pazzo dal proprio presidente. Il motivo? Caldara, Gagliardini, Petagna, Freuler. All-in con le proprie idee, rischiando la panchina: una sconfitta avrebbe probabilmente mandato i titoli di coda sulla sua breve avventura. Le chiamano sliding doors. Segnò Petagna, vinse l’Atalanta 1-0. Avversario il Napoli di Sarri, una squadra che sognava lo Scudetto e lottava per la Champions League.

Nel 2017 il calendario ha messo nuovamente di fronte Atalanta e Napoli per due volte, tutte al San Paolo. I nerazzurri hanno ottenuto uno 0-2 a febbraio firmato proprio da una delle scommesse (ovviamente vinte) di Gasperini in quel pomeriggio di ottobre, ovvero Mattia Caldara. Poi a fine agosto, alla seconda giornata, in copertina andarono Cristante, un altro giovane italiano lanciato da Gasp, per l’illusorio gol dello 0-1 e Petagna per la sorprendente e disastrosa sostituzione all’intervallo; finirà 3-1 per gli azzurri, l’unica sconfitta in quattro gare dell’Atatalanta di Gasperini contro il Napoli di Sarri.

Questione di intensità, di scelte tattiche: i partenopei soffrono l’aggressività nell’uno contro uno, principio di gioco che contraddistingue i nerazzurri. La condizione fisica diventa determinante, in questo caso è però un’incognita dopo una pausa di due settimane. Le ultime due gare giocate avevano spedito un segnale forte al campionato, ovvero il ritorno dell’Atalanta ai propri livelli anche nei confini nazionali e non solo all’esterno. La vittoria proprio al San Paolo per 1-2 e quella all’Olimpico contro la Roma, con lo stesso parziale, tra Coppa Italia e Serie A, hanno impennato le aspettative per un 2018 che l’Atalanta si augura possa essere ancora più di successo del 2017.

Per quanto riguarda il campo, Gasperini sembra avere le idee abbastanza chiare, sebbene sia alle prese con un paio di ballottaggi. L’assenza di De Roon costringe il tecnico a spostare Cristante in mezzo al campo e lanciare Iličić con Gomez alle spalle dell’unica punta. Più Cornelius di Petagna, per il momento. Il danese viene da un buon momento, esattamente come Palomino, il quale sta insidiando Toloi per una maglia da titolare. Dubbi che verranno sciolti con ogni probabilità nelle prossime ore, prima di scendere in campo domani alle 12.30, in un incrocio di fuoco che smuove tutta Bergamo.

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