Inter-pari a Ferrara: guadagna in classifica ma così non va..

Posted By on Gen 29, 2018 | 0 comments


di Elia Faggion

 

Alla fine la “Spallata” l’ha presa l’Inter. A Ferrara una squadra molle, fioca, e ovattata dalla propria insicurezza sbatte sull’umile e tenace Spal, che prima si fa autogol da sola (Vicari) ad inizio ripresa, poi riagguanta il pari allo scadere con il tuffo plastico di Paloschi.

baùscia non vincono in campionato dall’ormai fantomatico 3 dicembre (in casa col Chievo, 5-0, quando ancora stavano in cima alla classifica), dopo il quale si sono accumulate 9 partite senza successo. L’unica notizia positiva è che questo pareggio fa guadagnare terreno ai meneghini sulle rivali romane, entrambe sconfitte.

Per il resto, la proiezione è ombrosa e non promette nulla di buono: la squadra ha smarrito l’autunnale spirito combattivo, propone un palleggio sterile, lento ed imballato, ha carenza di idee, personalità, e soprattutto individualità. Mancano gli spunti per vincere un duello, superare una marcatura, creare superiorità numerica soprattutto sulle fasce: il nuovo 4-3-3 di Spalletti punta molto sulla produzione delle corsie esterne, che ieri ha lasciato eufemisticamente a desiderare (Candreva viene sostituito al 45’, Perisic è connesso 10 minuti a partita). Deludente anche il centrocampo, apparso smarrito, fiacco, brancolante nel prato ferrarese. La nuova posizione di Borja Valero come pivote davanti alla difesa non può bastare per ottenere una bella circolazione del pallone, deve essere accompagnato dal costante movimento senza palla dei colleghi.

Sono amareggiato, sembra si sia arrestato il processo di crescita”, afferma Spalletti nel post partita. È lo sconforto di un allenatore che vede scivolare sempre più rapidamente dalle proprie laboriose mani un lavoro fino a dicembre certosino, che aveva spinto l’Inter addirittura davanti a Juve e Napoli, oggi distanti anni luce. Già, la luce, quella che al momento sembra non esserci in fondo al tunnel nerazzurro, come spiega il tecnico certaldese: “ci manca personalità, siamo insicuri, timorosi, timidi e sfiduciati. Dobbiamo ancora trovare equilibrio di mentalità”.

E allora la soluzione potrebbe provenire dal mercato: apparte Rafinha (ha esordito ieri, giocando un paio di minuti nel recupero), considerato un jolly nel mazzo da Spalletti per migliorare il fattore imprevedibilità, ma ancora da valutare a pieno, si vocifera di una trattativa con Pastore. Il trequartista del PSG aumenterebbe ulteriormente il livello della qualità, che però, secondo l’allenatore interista, non è il nodo principale: “più che qualità, ci manca lo spirito battagliero. Dobbiamo sporcarci le mani tutti i giorni, e tutti della mia squadra lo devono fare”.

Insomma, a prescindere da volti e numeri, e anche dai regali impacchettati da Roma, serve un’Inter differente nell’atteggiamento. Perchè se l’Inter è tutta qui, allora la Champions League non ha senso disputarla..

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