di Giorgio Dusi
Per la quarta volta in stagione, l’Atalanta contro il Sassuolo si è trovata costretta a fare a meno di Alejandro Gomez. Era successo nella sfida interna contro il Bologna, vinta per 1-0 nel finale tra troppe sofferenze, nella trasferta di Udine con sconfitta per 2-1 e nel viaggio a Cipro, quando l’Apollon inchiodò i nerazzurri sull’1-1. Tre gare in cui gli uomini di Gasperini avevano faticato, avevano risentito dell’assenza del leader e numero dieci.
La stessa situazione si è ripresentata sabato al Mapei Stadium. Gasperini non ha voluto e potuto rischiare: Papu in panchina, ma con una semifinale con la Juventus all’orizzonte i minuti dell’argentino erano da limare il più possibile. La squadra ha però dato una risposta finalmente positiva sia per il punteggio che nella prestazione.
Il peso delle responsabilità offensive è gravato sulle spalle di Josip Iličić, la cui risposta è stata all’altezza: sempre decisivo e presente sia in fase di rifinitura che di conclusione, nonostante un Cornelius poco lucido sotto porta. Lo sloveno è stato il barometro della fase offensiva e ha confermato l’ottima intesa con Cristante, un’intesa fatta di sincronie giuste nei movimenti e letture corrette che hanno portato il classe 1995 a segnare due reti, di cui una annullata dal Var.
Senza il Papu la scelta della trequarti era scontata e logica. Gasperini ha deciso di non forzare e seguire la logica, rinunciando dunque ad Orsolini e senza effettuare turnover in mediana. Solo in difesa ha potuto godere di un turno di riposo Caldara, oltre ad Hateboer a centrocampo. Troppe svolte avrebbero potuto mettere a repentaglio i meccanismi e il risultato, rimasto già un po’ troppo in bilico.
I tre punti strappati in casa del Sassuolo rimettono in piena corsa l’Atalanta per l’Europa: il rischio di perdere il treno causa Coppa Italia era piuttosto alto, visto anche il turno relativamente sfavorevole per i lombardi. Ora testa alla Juve, sognando un’altra impresa.