Atalanta, troppo Higuain

Posted By on Gen 31, 2018 | 0 comments


di Giorgio Dusi

 

Il sogno Coppa Italia per l’Atalanta si è fatto più utopico dopo la semifinale d’andata. Troppo Higuain per arrivare a strappare un risultato utile, troppa Juve per vedere ancora spiragli di qualificazione alla finale. Perché lo 0-1 subito in casa pesa e costringe la Dea a vincere all’Allianz Stadium al ritorno, dove sono riuscite a passare soltanto sei squadre dal settembre 2011 ad oggi.

Troppo Higuain, incontenibile per i difensori atalantini, andati in difficoltà già nei primi minuti di gioco. Undici volte saltati dall’argentino su quattordici tentativi, incontenibile in tutto e per tutto. In grado di tenere sempre alta la palla e di far salire la Juventus, impedendo all’Atalanta di andare sempre e costantemente in pressing sui primi portatori. Lo sbocco vincente bianconero, che ha alleggerito la pressione della Dea.

Quando questa si è fatta insistente la Juve in uscita è andata alcune volte in apnea, ma i nerazzurri non sono riusciti a dare seguito causa imprecisione e soprattutto l’enorme difficoltà di Andreas Cornelius. Chiellini e Benatia lo hanno fisicamente dominato nel primo tempo, mentre nella ripresa con Iličić l’Atalanta ha conquistato superiorità numerica tra centrocampo e trequarti, ma ha patito la mancanza di un realizzatore puro.

Il bilancio finale parla di soltanto due tiri in porta, di cui uno dal dischetto – con conseguente grave errore di Gomez. Troppo poco per riuscire a battere una Juventus non troppo cinica ma efficace, ermetica, che ha subito soltanto un gol nel giro delle ultime quattordici partite. L’Atalanta poteva sporcare lo score e darsi una speranza rimediando un pareggio con gol, ma la poca freddezza del Papu ha soltanto complicato i piani.

Oltre alla beffa di Coppa c’è un altro dato che potrebbe parzialmente preoccupare: tre sconfitte di fila in casa, tra Cagliari, Napoli e Juventus. Gasperini non sembra curarsene eccessivamente. “Sono più contento per le quattro vittorie in fila in trasferta”, ha dichiarato. La più importante la dovrà però trovare al ritorno, anche se sembra un Everest da scalare in un giorno di bufera.

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