Giorgio Dusi
Nelle ultime due gare ufficiali disputate l’Atalanta si è vista per due volte eliminata da competizioni per cui era in piena corsa. Prima dall’Europa League per mano del Borussia Dortmund, poi dalla Juventus in Coppa Italia. Due sogni infranti, due tornei a cui la Dea puntava, nei quali aveva tutta l’intenzione di provare ad arrivare fino in fondo. Tanto da rinunciare anche a giocarsela nella sfida di campionato contro la Juventus, con la scelta di schierare le riserve per poi avere i titolari al massimo in Coppa. Non è però bastato, perché ad oggi, undici marzo, all’Atalanta rimane solo il campionato e un settimo posto da inseguire per provare a ritornare in Europa.
La caccia al piazzamento riparte da Bologna e dallo stadio Dall’Ara. Dopo tre settimane i bergamaschi tornano a calcare i campi di Serie A, dopo la neve dell’Allianz Stadium – partita da recuperare mercoledì 14 – e dopo i tristi avvenimenti che hanno scosso il mondo del calcio italiano. La corsa riprende dall’Emilia, contro un Bologna tutt’altro che solido e ancora meno continuo. È un match che l’Atalanta non può sbagliare, sia per il maggior tasso tecnico di cui dispone, sia perché Sampdoria e Milan sono impegnate in due trasferte abbordabili e rischiano di allungare il passo.
Nel frattempo nei dieci giorni di pausa l’Atalanta ha potuto smaltire le fatiche e tornare a gestire i muscoli dei propri elementi principali, uno su tutti il Papu Gomez, atteso al salto di qualità soprattutto fisico dopo i tanti problemi e le tante critiche piovute nelle ultime settimane. L’argentino dovrà prendere per mano la squadra in campionato, a partire da Bologna, per riportarla in alto, dove la città e la tifoseria vogliono nuovamente arrivare: a quell’Europa che ha regalato gioie e dolori, ma nella quale l’Atalanta ha ampiamente meritato di stare.