Nel nome di Davide

Posted By on Mar 12, 2018 | 0 comments


di Vincenzo Boscaino

 

Finisce 1 a 0. È Vitor Hugo a sigillare la vittoria, proprio lui che ha rimpiazzato il grande assente. Già, perché non poteva essere altrimenti. Fiorentina-Benevento si gioca in un clima surreale: i cuori dei 35 mila spettatori hanno battuto all’unisono in diverse occasioni: dal minuto di Silenzio assordante prima della partita alla commemorazione al minuto 13 (numero di Maglia di Astori), dalla pioggia delicata e incantevole che avvolgeva lo stadio al pianto di Badelj a fine partita. È stata la giornata di Davide, la giornata del ricordo, delle emozioni, dei brividi lungo la schiena.
Finisce 1 a 0, ma oggi questa vittoria pesa il giusto. Non conta molto, non conterà. Le emozioni, i cori, gli striscioni, gli applausi: questi sì, sono cose che riecheggeranno in eterno.
In campo la partita è stata combattuta con le squadre che ai punti conquistano un tempo a testa. La Fiorentina si rende pericolosa con Simeone al 14’ che a tu per tu con Puggioni si divora un gol da pochi passi. Al 25’ la rete del vantaggio: Vitor Hugo su angolo di Saponara arriva in cielo e la scaraventa di testa nella porta avversaria. Ore 13:00. Non può essere solo un caso.
Nel secondo tempo il Benevento ci prova in tutte le maniere: prima Lombardi impensierisce Sportiello, e poi Coda colpisce il palo di testa da pochi metri. La palla proprio non vuole entrare.
Finisce così. 3 fischi dell’arbitro e verso gli spogliatoi. Come tutte le domeniche prima, e come saranno tutte le domeniche dopo. Ieri, però, al triplice fischio ci siamo sentiti tutti un po’ più soli, incompleti. Mancava qualcosa. La numero 13.

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