Giorgio Dusi
Una cinquina che vale un aggancio. Cinque gol subiti dalla Sampdoria, cinque gol segnati dall’Atalanta. E la Dea ritrova il settimo posto, l’ultimo valido per la conquista dell’Europa League. Con lo scontro diretto da disputare in casa ad aprile. Tutto troppo semplice per i bergamaschi sul campo dell’Hellas Verona, una partita forse mai davvero iniziata. Indirizzata da Cristante, decisa da Iličić e rifinita da Gomez. Senza storia e senza possibilità d’appello per gli scaligeri, fermati dalla traversa di Matos e mai più vicini a mettere in seria difficoltà Berisha.
È stata soltanto una questione di pazienza, minuti e talento. Il tasso tecnico di Iličić ha fatto la differenza, soprattutto dopo la rete di Cristante che ha stappato la gara. Il Verona, che soltanto una volta in stagione ha rimontato uno svantaggio (contro il Torino, da 2-0 a 2-2, alla settima giornata), è stato tramortito dal talento e dal coraggio dei bergamaschi. Il pomeriggio perfetto, per la sesta vittoria in trasferta nelle ultime otto giocate. Quello che era il tallone d’Achille nella prima parte di stagione, ovvero le partite lontano da Bergamo, si è trasformato in un punto di forza nel 2018.
Un’altra nota positiva della giornata è stato il ritorno al gol di Alejandro Gomez in Serie A, dopo oltre 80 giorni di digiuno. Essenziale per il Papu ritrovare la via della rete per riconquistare quella fiducia che ultimamente sembrava smarrita, partita dopo partita. Anche perché ora il calendario si fa più fitto e decisivo: nel prossimo turno i nerazzurri ospiteranno l’Inter a Bergamo e tra le prossime partite in programma ci sono gli scontri chiave contro Sampdoria e Milan, probabilmente decisivi per centrare di nuovo l’Europa. Certo è che con un Iličić così, arrivato a un solo gol dal suo massimo stagionale di 15 stabilito nella stagione 2015/16, tutto è decisamente più semplice.